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Ighli Vannucchi, tra lenza e pallone

Dribbling, intelligenza tattica, visione di gioco: la carriera e i tanti talenti dell’indimenticabile trequartista dell’Empoli Ighli Vannucchi, un pescatore con la passione per il calcio.
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Ighli Vannucchi - Illustrazione Tacchetti di Provincia

Vannucchi nasce nella città di Prato e si innamora istantaneamente del mondo del pallone, iniziando fin da subito a vestire le maglie della sua terra: prima, da bambino, nella squadra del suo quartiere, il Maliseti, poi nel Margine Coperta, società del Pistoiese, e a Lucca dove indosserà la casacca rossonera della Lucchese.

È qui che Ighli inizia a sfoggiare il suo repertorio completo, portando nel 1997 la squadra Primavera agli ottavi del prestigioso Torneo di Viareggio. Qui, i rossoneri vengono sconfitti dall’Inter, ma il giovane comincia a farsi notare per la sua spiccata visione di gioco e la qualità dei suoi passaggi.

Infatti, appena un anno dopo, per il giovane “fantasista pescatore” arriverà la svolta.

Subito la Serie A

Per Vannucchi l’approdo in Serie A è diretto e rapidissimo: niente lunghe gavette per lui, si passa dalla Primavera alla massima serie senza trafile.

Il presidente della Salernitana, infatti, lo acquista insieme al compagno di squadra Marco Rossi nell’estate del 1998 per rinforzare la squadra, fresca di promozione in A. Il giovane Ighli indossa così la maglia degli Ippocampi colleziona subito ben 31 presenze mettendo a segno ben tre gol: niente male per un ventunenne alla prima stagione in Serie A, che rimane subito colpito dalla città e dal calore dei suoi tifosi:

“Per me che vivevo in un piccolo paese, Salerno è stata un cambiamento di vita totale. La cultura e stile di vita mi hanno talmente affascinato tanto da farmi cambiare la mia“.

Purtroppo, il pur ottimo contributo dell’esordiente Ighli non è sufficiente a salvare la Salernitana dalla retrocessione, e la seconda stagione in granata il giovane toscano la gioca in Serie B.

Nessun dramma, però, per un ragazzo determinato che è abituato a trasformare i problemi in opportunità: la stagione seguente mette a segno la bellezza di 7 reti in 28 presenze. Ancora una volta, però, il rendimento di squadra lascia un po’ a desiderare, con i campani che chiudono la stagione in settima posizione mancando il ritorno in A. Per Vannucchi però è una stagione di successi, tanto che entra a far parte della Nazionale U21 e prende parte alla spedizione olimpica nel settembre 2000 insieme a giocatori del calibro di Pirlo, Gattuso e Zambrotta.

La stagione successiva comincia bene, molto bene, tanto che il toscano viene prelevato dal Venezia, che milita nella massima categoria. Ighli torna in Serie A e si allontana così ancora di più da casa, ma non può ancora sapere che il glorioso ritorno in Toscana è dietro l’angolo…

Venezia, il primo "salto" ad Empoli, Palermo

Come già detto, le ottime stagioni con la Salernitana portano Ighli Vannucchi all’attenzione di Maurizio Zamparini, al tempo presidente del Venezia, che decide di acquisire le sue prestazioni sportive per rinforzare la sua squadra che punta con forza a rimanere in Serie A.

Coi veneti, però, Ighli viene spesso relegato al ruolo di ala sinistra, che non è il suo ruolo preferito: il toscano è un libero nato, un “dieci” vecchio stampo, e le sue prestazioni risentono di questo cambio di posizione.

I lagunari vivono un’annata negativa, la squadra è il fanalino di coda della classifica, e a fine stagione il Venezia è retrocesso in B all’ultima posizione. Vannucchi, dal canto suo, non riesce mai ad andare in rete, risultando non troppo convincente anche nelle prestazioni, come d’altronde il resto della squadra.

Nell’estate 2002 Ighli viene ceduto in prestito ad una squadra che sarà forse l’elemento chiave della sua intera carriera calcistica: l’Empoli, al tempo allenato da Silvio Baldini.

Con i toscani Vannucchi può restare in Serie A, torna a giocare sulla sua amata trequarti e riprende a mostrare lo spiccato talento che aveva messo in mostra a Salerno.

L’Empoli chiude la stagione con una salvezza ottenuta allo scadere della stagione e Vannucchi mostra subito di trovarsi bene tra gli Azzurri, dove incrocia il suo cammino con quelli di alcune nostre vecchie conoscenze, Ciccio Tavano e Totò Di Natale.

A questi due grandi bomber di provincia Ighli serve assist al bacio per una stagione, ma al termine del prestito deve momentaneamente salutare la sua terra per passare ai rosanero del Palermo.

La squadra siciliana, nel frattempo, era stata rilevata proprio da Maurizio Zamparini, che decide nuovamente di investire nel calciatore toscano per dare lustro alla propria società.

Interessante notare come le scelte di percorso di Ighli Vannucchi ricadano spesso e volentieri su squadre di città di mare. Qui il fantasista può dedicarsi serenamente all’altra grande, dirompente passione della sua vita, la pesca: è lo stesso Ighli a raccontare di essersi sempre considerato “un pescatore con la passione del calcio”, quasi a dirci che forse, un pochino, questo elemento possa aver pesato nelle sue scelte di carriera…

“Molte volte lasciavo i ritiri per andare a pescare, partivano delle gare notturne. Io di solito andavo con i magazzinieri, ma ogni tanto ci raggiungeva anche qualche compagno. Anche gli allenatori lo sapevano. Ma nessuno è mai stato appassionato come lo ero io”.

Tornando alle prestazioni sportive, quell’anno a Palermo quelle di Vannucchi non sono esattamente brillanti, per così dire: in rosanero il trequartista fa fatica e colleziona appena otto presenze, peraltro in una squadra che milita in Serie B.

Di nuovo ad Empoli

A gennaio 2004, dunque, c’è il ritorno a Empoli in Serie A e la musica cambia completamente: Ighli torna ad occupare la trequarti Azzurra e mette a segno tre reti, ma le sue ottime prestazioni, specialmente nelle ultimissime giornate di campionato, purtroppo non sono sufficienti ad evitare ai toscani la retrocessione.

Al termine della stagione gli Empolesi tornano nella seconda divisione, ma l’impressione è che Ighli Vannucchi abbia trovato la sua dimensione e un posto da chiamare casa. E sarà proprio da qui che avrà inizio la rinascita del nostro calciatore-pescatore e degli Azzurri.

La stagione successiva, quella del 2004-2005, si apre con l’obiettivo dichiarato di tornare nella massima serie. L’allenatore è Mario Somma, in attacco Vannucchi dialoga con Rocchi, Tavano e Di Natale. La potenza di fuoco c’è, la grinta anche, le aspettative sono alte.

E i toscani non le disattendono: Ighli, in particolare, è un vero trascinatore, sfiora la doppia cifra con 9 reti e fornisce diversi assist ai compagni di reparto. Con Tavano, in particolare, dà vita ad un duo straripante che semina il panico tra le difese della Serie B.

Al termine del campionato l’Empoli si piazza prima in classifica, conquistando così la promozione diretta in Serie A: un solo anno di purgatorio è sufficiente per scontare le “colpe” della precedente stagione.

Da qui si aprono alcune stagioni gloriose per Vannucchi e compagni: quella del 2005-06 è ottima, il centrocampista di Prato si dimostra sempre più centrale nel progetto Empoli, un giocatore fantasioso e al contempo ordinato, capace di mandare agevolmente in gol i compagni e di timbrare il cartellino in prima persona con altrettanta facilità. A lui vengono affiancati nuovi giocatori di spessore, come il compagno di reparto Almiron e l’attaccante Nicola Pozzi.

Alla fine del campionato l’Empoli si piazza undicesima sul campo, ma grazie alle penalizzazioni di Calciopoli di Juventus, Lazio e Fiorentina viene avanzata in ottava posizione.

Inaspettatamente, la stagione successiva sarà addirittura migliore: nella stagione 2006-2007, la squadra di Luigi Cagni (che a gennaio 2006 era subentrato a mister Somma) riesce a chiudere la stagione con uno storico settimo posto qualificandosi addirittura per la Coppa Uefa.

Questa è anche la prima stagione che vede Vannucchi indossare la fascia di capitano degli Azzurri, e forse non è un caso che coincida con il migliore campionato disputato dagli Empolesi negli anni Duemila.

Dal canto suo, oltre che a livello di leadership, Ighli fa sentire il proprio peso anche a suon di prestazioni, mettendo a segno quattro reti e la bellezza di dieci assist senza saltare una sola gara: 38 presenze all’attivo su 38 partite di campionato.

Insomma, tanti gol, tanti assist, un ottimo piazzamento in classifica e una qualificazione in Coppa Uefa: l’Empoli raggiunge il suo apogeo, il suo massimo splendore. Da qui in poi, è più facile andare in giù piuttosto che in su.

E infatti è così che vanno le cose: i toscani sono circondati da un entusiasmo travolgente, ma si rendono conto subito che le cose saranno molto più difficili di quanto preventivato. Vengono eliminati dalla Uefa al primo turno contro lo Zurigo, e in campionato non vanno meglio: si ritrovano da subito in zona retrocessione, e alla fine neanche mister Malesani, subentrato a Cagni, riesce ad evitare il peggio. Vannucchi dal canto suo ce la mette tutta, segna anche un gol in più rispetto alla stagione precedente, ma è tutto inutile.

L’Empoli torna in B e Vannucchi resta al timone della nave, ma l’entusiasmo che appena un anno prima pervadeva la città sembra un ricordo lontanissimo e gli Azzurri entrano in una spirale negativa, mancando due volte di seguito l’obiettivo promozione.

Al termine della stagione 2009-2010 il contratto di Ighli scade e non viene rinnovato: il trequartista toscano si separa così dalla squadra e dai tifosi che, stagione dopo stagione, erano entrati nel suo cuore. Forse la storia d’amore tra Vannucchi e l’Empoli avrebbe meritato una fine più felice, ma i tifosi non mancano comunque di far sapere al loro bomber quanto siano dispiaciuti per la sua partenza: in giro per la città di Empoli compaiono infatti numerose scritte di critica alla società per il mancato rinnovo del contratto del loro bomber.

Gli ultimi anni

Da qui in poi, Vannucchi comincia a girovagare per le serie minori, meno pressanti a livello di impegni e di tempo: riesce così a ritagliarsi sempre più spazio per la passione per la pesca e altre attività professionali. Nel 2014, quando gioca in Serie D per il Real Forte Quarceta, fonda anche la sua personale linea di abbigliamento Bomber, ancora in attività:

“Diciamo che rispecchia il mio modo di essere esattamente come ero in campo e fuori. Si tratta di una linea molto semplice, pulita, stilosa e ben riconoscibile.”

In quegli anni apre inoltre un sito per appassionati di pesca, chiamato appunto BuonaPesca, i cui video e servizi vengono stabilmente trasmessi sul canale telematico di Sky.

Insomma, a 45 anni, il bomber Ighli Vannucchi si diverte ancora come un bambino, perseguendo i suoi obiettivi e portando avanti i vari progetti ai quali decide di volta in volta di dedicare i suoi talenti e la sua smisurata passione. E non è importante capire se sia stato un calciatore prestato al mondo della pesca o un pescatore prestato al mondo del calcio: ciò che è importante è che sia sempre riuscito a farci divertire, divertendosi anche lui come noi.

Anzi, forse ancor più di noi.

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