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AJ Fano, il sogno dell'Alma

C'è stato un tempo lontano in cui a Fano, ridente e stupenda cittadina affacciata sull'Adriatico, si è sognato in grande con la vecchia palla a spicchi, quella che riempiva gli stadi ogni domenica! Mascalaito, Mochi, Deogratias, Esposito, questi cognomi bagnano gli occhi di nostalgia se chiedi ad un tifoso dell' Alma di raccontarti di quando la Serie B fu a un passo.
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AJ Fano 1980 / 1981 - Illustrazione Tacchetti di Provincia

Il 10 Maggio 1981 è una giornata particolare per il calcio nazionale, a Torino viene annullata una rete a Turone che ancor oggi causa disturbi psicologici a ogni romanista, a Como il Napoli sbanca il "Sinigaglia" con un gol del giovanissimo ed esordiente Francesco Palo proprio al novantesimo, in schedina c'è il derby di Genova alla casella numero dieci e le ultime due (dodici e tredici) recitano accoppiamenti dannatamente nostalgici come Arezzo-Campobasso e Montecatini-Casertana. 

Nel mondo poi, e nello specifico in Francia, si registra l'elezione a Presidente della Repubblica di Mitterrand, il primo socialista a ricoprire questa carica nello stato francese, ma nulla di importante per gli appassionati della palla a spicchi, bianchi e neri in quel tempo.

A Fano, nella provincia marchigiana che strizza l'occhio alla Romagna, invece si ci arrabbia per un pareggio ottenuto a Sanremo e che pare mettere definitivamente nel cassetto i sogni di paradiso contrassegnati dalla lettera B, ma andiamo per gradi. 

Dall'Osvaldo a Luigi

Il Fano è reduce da due campionati a dir poco strepitosi, nella stagione 1978/79 ha vinto il girone C della Serie C2 (davanti all'Anconitana) grazie alle capacità di un giovane mister che farà strada, Osvaldo Bagnoli. Nel successivo campionato di C1 però l'Osvaldo non c'è ed ecco che la dirigenza fanese punta tutto su un ex calciatore veronese al quale è riuscito di sfatare il vecchio motto "Nessuno è profeta in patria", Luigi Mascalaito. 

Il baffuto allenatore giunge a Fano dopo aver appreso i segreti della panchina a Verona, lo scetticismo accompagna l'inizio della sua avventura, i programmi della dirigenza sono ambiziosi e qualcuno opterebbe per una guida tecnica più navigata, ma Mascalaito non è tipo da spaventarsi; plasma la squadra a sua immagine e somiglianza facendo leva sull'esperienza di Ciccio Esposito, scudettato a Firenze, una gara in Nazionale e con il mister già a Verona, sull'irruenza della gioventù di Deogratias e sull'affidabilità di una rosa composta anche da Cazzola, Santucci tra i pali, Zanolla, Briganti, D'Amico e Agostinelli, risultato?

Il Fano si piazza in quinta posizione dietro a Varese e Rimini promosse in Serie B e a Forlì e Sanremese. I punti dalla promozione sono solamente quattro (45 Rimini, 41 Fano) e Garlini è letteralmente esploso con 14 centri di ottima fattura, firma lo 0-1 di Cremona, la tripletta nello 0-3 di Novara e timbra entrambe le volte nel 2-2 col Mantova, annata trionfale da queste parti, la cadetteria pare davvero una porta che sta per aprirsi.

L'Alma ribelle

L'estate del 1980 perciò è vissuta con trepidazione dalla tifoseria, il presidente non usa mezzi termini nel dichiarare la volontà di salire in B e un'intera città è pronta a sognare; la campagna acquisti porta in granata i giovani Troncon (dalla Falconarese) e quel Messersì da San Costanzo che diventerà un gran giocatore tra Ancona e Vicenza; ecco poi Sante Crepaldi dal Piacenza, un tipetto che il giorno dell'esordio in Serie A (1977) si era preso il lusso di decidere un Catanzaro-Fiorentina segnando l'unico gol della Viola; Giancarlo Guidetti "cavallo pazzo" dal Novara, il prolifico e tecnico Rabitti con esperienze a Riccione e Reggio Emilia e successivamente idolo a Modena e più avanti (al mercato di riparazione) Angeloni, un attaccante che arriva dalla Sambenedettese e conta esperienze tra Teramo, Spezia, Riccione e Forlì.

Ai sopracitati poi va aggiunto il blocco dei riconfermati, il portiere Santucci, il giovane Mochi, l'esperto Alfiero Agostinelli, Cazzola, Deogratias, Ballardini, Ciccio Esposito, Allegrini, Briganti e Gianangeli, una rosa che non può non essere indicata tra le favorite al pari di Cremonese, Triestina, Piacenza e Reggiana.

In carrozza, si parte!

Il cammino del campionato prende il via il 28 Settembre 1980, il Fano ospita il Prato e dopo un primo tempo conclusosi col nulla di fatto la sblocca a cavallo dell'ora di gioco, Rabitti al 59' e Mochi al 61' portano avanti i granata e a nulla vale la rete del pratese Fantozzi al minuto 73; la prima trasferta stagionale vede i marchigiani alla volta di Trento, qui però si torna a casa col sacco vuoto, Mochi porta in vantaggio la truppa di Mascalaito dopo 57 minuti, ma Chiarotto pareggia quasi subito e un'autorete di Agostinelli al 73' la chiude in favore dei padroni di casa. Anche la settimana successiva il Fano si arrende all'avversario, questa volta a prevalere è il Mantova di Girardi, Magrin e Frutti, gol di Santin poco oltre la metà della prima frazione e 1-0 che chiude senza punti la doppia trasferta.

Il pubblico non è tranquillissimo, si storce già il naso per una partenza non all'altezza delle aspirazioni, ma dalla quarta Mascalaito trova l'alchimia e infila ben sei vittorie consecutive che lanciano definitivamente l' Alma tra le grandi del campionato, a cadere contro i granata sono nell' ordine Reggiana, Piacenza, Spezia, Novara, Casale e Parma, sugli scudi un Rabitti devastante che condanna la Reggiana, si ripete col Novara (doppietta), ne fa due al "Natal Palli" di Casale Monferrato (1-3 il finale) ed apre le marcature nel 3-1 al Parma.

A fine novembre ecco l' 1-1 di Modena seguito dal tonfo casalingo con un frizzante Forlì e dalla scoppola di Treviso dove i ragazzi di Mascalaito ne beccano quattro e due li segna il bravo Cozzella; il riscatto avviene nel match casalingo con la Sanremese (2-0 a firma Rabitti, Messersì) seguito dal nulla di fatto di Sant'Angelo Lodigiano, poi a Trieste si perde 1-0 e in uno stadio stracolmo si ottiene lo 0-0 contro la Cremonese dei Finardi, Montorfano, Ascagni e Garzilli, uno squadrone insomma. Il girone d'andata si chiude il 25/01/1981 con la trasferta di Empoli nella quale Rabitti si conferma mortifero superando Paradisi per lo 0-1 finale.

A Fano non si può non sognare, la classifica autorizza voli pindarici che infiammano i cuori, la Cremonese è impressionante nell'aver perduto una sola gara , comanda con 23 punti ed è seguita a 22 da una Triestina che conta solamente nove reti subite in diciassette partite; terze a pari merito Fano e Forlì a 21.

I marchigiani hanno ottenuto nove vittorie, tre pareggi e cinque sconfitte, nel gruppo di testa sono quelli che hanno perso di più subendo quattordici reti, ma poco conta, il treno è lì che attende e tutti vogliono salire; Rabitti sugli scudi con Esposito, Deogratias piacevole conferma, ma è tutto il complesso che gira a meraviglia.

Mochi ma buoni

Il girone di ritorno si apre poi col botto, il primo Febbraio Mascalaito e i suoi passano a Prato come un rullo compressore, Mochi, Rabitti e Troncon annichiliscono i toscani infiammando una piazza pazza di granata; col Trento giunge un pareggio che forse lascia un po' d'amaro in bocca, poi alla ventesima Allegrini stoppa il Mantova dopo che Frutti aveva pareggiato la rete iniziale di Cazzola giunta al primo minuto di gioco.

Il big match del "Mirabello" di Reggio Emilia lo risolve Bruzzone poco dopo la mezz'ora con la complicità di una deviazione di Deogratias, il Fano le prova tutte  ma nemmeno l'ingresso di Mochi e Crepaldi porta la rete di un pari che sarebbe meritato.

Edmondo Mochi poi castiga il Piacenza trafiggendo l'emiliano portiere Pinotti, ma la truppa di Mascalaito cade a La Spezia contro una "squadrassa" che naviga nei bassifondi della classifica. Quella domenica la Cremonese vola a più quattro battendo il Modena e Reggiana e Triestina agguantano i marchigiani a quota 28, in Liguria il giustiziere ha il volto di Massimo Barbuti, professione goleador e doppiettista di giornata nel rocambolesco 3-2 finale.

A Novara poi si disputa la seconda trasferta consecutiva, gli azzurri di casa hanno da un po' abbandonato i gradini nobili della scala calcistica e lottano per non scivolare in C2, il pareggio di Pavia pare un buon viatico per ottenere qualcosa anche contro i fanesi, ma Esposito e soci non sentono ragioni, 0-4 a firma Cazzola, Guidetti, Mochi e Messersì che mette in chiaro, se ce ne fosse bisogno, che a Fano si vuole la seconda lettera dell' alfabeto!

Marzo si chiude col pari casalingo che impone il Casale, Rabitti la raddrizza su rigore e la Domenica successiva è protagonista nell' 1-1 di Parma quando solamente Cesati (attaccante scuola Inter) nega la vittoria all' Alma; Allegrini piega il Modena alla ventisettesima, poi nella complicata trasferta di Forlì giunge un 1-1 che permette di recuperare un punticino alla Cremonese caduta a Sant'Angelo Lodigiano; a quel punto la classifica recita Cremonese 40, Reggiana e Triestina 36, Fano 35, sognare è d'obbligo!

Il tre Maggio è una giornata interlocutoria, la batteria di testa vince per intero, i grigiorossi hanno la meglio nel derby col Mantova, Reggiana e Triestina la spuntano ai danni di Forlì e Parma ed il Fano sconfigge il Treviso con una rete di Briganti nella prima parte del primo tempo.

C'era una data ...

Ed eccoci a quel 10 maggio famoso, nella riviera dei fiori non si cava più che un 1-1, ma la Cremo pareggia a Parma e l'alabarda impatta a Sant'Angelo, vince la Regia a Trento, la porta della B si sta forse per chiudere?

Giammai, se un sogno è bello è giusto che duri il più a lungo possibile, alla giornata numero 31 la Cremonese cede nello scontro diretto con la Reggiana, la Triestina perde incredibilmente in casa con la Sanremese (1-2) e i ragazzi di Mascalaito abbattono sul fischio finale il terribile Sant'Angelo, Mochi all' 88' segna il definitivo 2-1 che vuol dire terzo posto a due lunghezze dalla seconda (Reggiana a 42) e con un punto di vantaggio sulla Triestina quarta e prossimo avversario a "Borgo Metauro".

Il 24 Maggio Fano è una polveriera, l'amore per l'Alma riempie lo stadio e Mochi ci mette meno di due minuti per liberare il boato del gol dalle gole degli innamorati, la Triestina di Strukely, Magnocavallo e Mascheroni è battuta e fuori definitivamente dalla corsa promozione, frattanto la Cremonese cede a Treviso (0-1) e la Reggiana si aggiudica con un rocambolesco 5-4 la gara col Novara, gli emiliani allora passano in testa a 44 seguiti a 43 dai grigiorossi e a 42 dal Fano che deve andare a Cremona ... se non è thrilling questo ... 

Il giorno del giudizio

A Cremona il vecchio "Zini" fatica a contenere l'entusiasmo di due tifoserie pazze per i propri colori, da una parte i grigiorossi di casa e dall' altra la terribile Mascalaito band, lo 0-0 dell' andata dimostra l'equivalenza dei valori in campo e se dalla sponda lombarda la Serie B appare come un naturale approdo, da quella marchigiana un'eventuale promozione è vista come qualcosa di incredibile 

Come tutte le sfide d'alta quota, la gara è bloccata sul nulla di fatto, Garzilli, Paolinelli, Galvani, Finardi, un blocco che poi arriverà in Serie A con Mondonico, poi lo specialista di categoria Titti Ascagni, la Cremo vuole chiudere la pratica Serie B, ma Esposito, Messersì e soci non sentono ragioni, anche se Rabitti è dovuto uscire dopo solo undici minuti, il primo tempo termina sul risultato di partenza e tutto è rimandato alla seconda frazione dove succede di tutto.

Il secondo tempo incomincia con la squadra di casa determinata a sbloccare l'incontro, il Fano non è in effetti la solita squadra spavalda e così succede che al 52' Nicolini viene atterrato in area marchigiana, De Marchi di Novara non ha dubbi, calcio di rigore.

Nemmeno il tempo di sistemare la palla sul dischetto che dal settore dietro la porta fanese piove l'asta di una bandiera nei pressi del portiere Santucci, questi si accascia al suolo costringendo il direttore di gara a fermare il gioco, staff medico in campo e il Santucci sostituito dal dodicesimo Pasi; la gara prosegue mentre il portiere fanese viene accompagnato in ospedale per gli accertamenti del caso.

Tornando alla gara ecco che il gioco riprende, De Marchi fischia e Finardi insacca il penalty che porta avanti la Cremonese e getta nella disperazione i supporters marchigiani; il Fano accusa il colpo e l'ex palermitano Larini scocca il dardo fatale a sette dal termine, la Cremonese si impone 2-0 coronando, almeno sul campo, il sogno della promozione in B. A Fano invece si respira delusione e si ci appella al ricorso che fa leva sull'uscita dal campo di Santucci.

Frattanto la Reggiana è passata sul campo del retrocesso Spezia (0-2) aggiudicandosi la prima piazza, l'ultima giornata poi non cambia nulla perché gli emiliani cadono in casa con la Triestina, la Cremonese pareggia col tranquillo Trento e l'Alma (per i propri tifosi il nome è solo questo) ribalta l'Empoli che si era portato in vantaggio con Domenichini ma ha poi dovuto subire la rabbiosa reazione di Ballardini e Messersì.

Reggiana e Cremonese 46, Fano 44, ma per festeggiare la promozione grigiorossa si deve attendere il responso del giudice.

Il verdetto arriverà il 10 giugno (tre giorni dopo la fine del torneo), Santucci viene squalificato per tre turni visto il comportamento antisportivo (i rilievi medici hanno confermato l'assenza di contatto con l'asta lanciata dagli spalti) e la Cremonese può festeggiare la Serie B. 

A Fano, invece, si mastica tanta delusione, si ha la sensazione di aver perduto il treno della vita e nonostante i buoni propositi di una dirigenza appassionata non si arriverà più così vicini alla seconda serie nazionale; Mascalaito accetta l'offerta dell'Ancona, Ballardini, Briganti e Agostinelli percorrono la medesima strada, Rabitti passa al Modena e partono anche Guidetti e Crepaldi. Si registra qualche screzio tra il presidente Gentili e l'amministrazione comunale e ci si prepara a vivere una stagione di transizione che ha il sapore del mattino dopo una notte finita male ... a Fano fa male ancora adesso ...

Racconto a cura di Fabio Mignone

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