Fabio Pisacane, No limits!
No limits! Fabio Pisacane è la dimostrazione assoluta di come stia tutto nella testa, di come la fame, la determinazione e la voglia di arrivare in alto sia fondamentale nel calcio.
Dicevano fosse troppo basso per marcare un giocatore come Andrea Caracciolo, in Serie B. E invece lo ha annullato a più riprese. Dicevano che in B avrebbe fatto benino ma che in Serie A sarebbe stato impossibile. E invece ha sommato 115 partite, segnato 3 gol e tenuto a bada giganti come Edin Dzeko. Qualcosa da aggiungere?
Pisacane non molla mai
Beh, sì. C’è stata anche una malattia a volergli mettere il bastone tra le ruote, quando ha scoperto di essere affetto dalla sindrome di Guillain-Barré, una rara malattia che l’ha portato prima alla paralisi e poi al coma, ancora giovanissimo. Ma Fabio ha vinto anche quella partita. La più importante di tutte, e chiudiamo questa brutta parentesi.
Via le etichette, il lavoro è tutto. Lavoro ma non solo: qualità tecniche, qualità umane, ambizione. Tanti tatuaggi ma altrettanti sorrisi. Una passione viscerale per il Boca Juniors. E’ partito dalla Serie C, Fabio, e ha sfiorato la Nazionale maggiore ai tempi di Cagliari, quando la ‘provincia’ rossoblù volava che era una favola. A quei tempi – ovvero appena due stagioni fa – Pisacane sbarrava la strada ai migliori attaccanti in circolazione: Inglese, Lozano, Mertens, Zaniolo, Belotti, Muriel. Ha vinto a Napoli da protagonista, lui, napoletano doc. E aveva 33 anni. Oggi ne ha 35 e deve recuperare da un brutto infortunio: il ginocchio gli è ceduto, durante un match con il Lecce, ultima sua squadra. Avete qualche dubbio sul suo recupero? Noi no.