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Antonio Benarrivo, mattone dopo mattone

Una carriera sulla fascia, defilato rispetto all'azione, ma sempre pronto a inserirsi per dire la sua. Dopo il ritiro Antonio Benarrivo è uscito totalmente dal calcio per tornare dove tutto è cominciato.
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Antonio Benarrivo - Illustrazione di Tacchetti di Provincia

Un brindisi in onore di un brindisino doc come Antonio Benarrivo, che con la squadra della sua città è sbarcato nel calcio professionistico nel 1986. Serie C.

Un brindisi di allegria per uno dei migliori terzini destri degli anni 90, simbolo del Parma di Tanzi che ha vinto tantissimo e uomo della Nazionale di Sacchi vicecampione del mondo nel 1994. Un brindisi di rispetto nei confronti di un uomo, serio e lavoratore, che ha saputo rifarsi una vita al di là del calcio. E che calcio, quello del Tardini, fatto di gioie e trionfi. Alla faccia della provincia.

Un gradino alla volta

Bravo in campo, lungimirante nella vita di tutti i giorni. Già perché Antonio quando ha lasciato il calcio – nel 2004 proprio quando la Parmalat ha fatto crac e Tanzi ha mollato – si è concentrato in toto sull’altra attività che stava portando avanti dal 1999, la New House, azienda che tratta di gare d’appalto e ristrutturazioni.

Si è sempre arrangiato, Antonio, su e giù per quella fascia. Prima di fare (definitivamente) il calciatore ha lavorato in un negozio di articoli per negozi poi si è occupato di impianti di distribuzione carburanti.

Il pallone tra i piedi è stata la sua fortuna, improvvisa e quasi inaspettata, perché il Brindisi aveva problemi finanziari è l’ha lanciato: dalle giovanili ecco il salto in C. Bam. La scalata è arrivata fino al Parma di Nevio… Scala.

Il “primo Parma”, quello più ‘provinciale’ di tutti, che ha vinto due trofei e la Coppa Italia. È diventato grande. In totale, per Antonio in gialloblù, saranno ben 8 i titoli. L’esordio in nazionale a 25 anni grazie a Sacchi che lo ha portato al Mondiale americano di USA 1994, chiuso in finale contro il Brasile.

Un emozionato Antonio Benarrivo in visita a Collecchio

Antonio aveva fatto una scelta di vita: chiudere la carriera col Parma. Nella sua grande ‘provincia’ che di provinciale aveva ben poco ormai. E continuare in società, aveva già un accordo con la proprietà. Tutto fatto. Ma il fallimento di Tanzi lo ha completamente allontanato dal mondo calcio. Stop. E start. Ripartire da zero (o quasi) e reinventarsi è una capacità per pochi: Benarrivo alza la mano.

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