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Calcio con la F, Celtic vs Rangers

Per tutti è semplicemente l’Old Firm, la Vecchia Azienda. La rivalità sicuramente più antica, probabilmente più efferata, del calcio mondiale. Perché oltre al calcio, c’è molto di più.
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Old Firm - Illustrazione Tacchetti di Provincia

Tutto ha inizio nel XVI secolo, con la riforma che dichiara il protestantesimo religione nazionale della Scozia, fin lì da sempre cattolica.

È proseguito poi nel XX secolo, quando la situazione degenera in maniera pressoché definitiva, poichè tutto il paese, e Glasgow in particolare, capitale industriale dello stato, viene invaso da migliaia e migliaia di immigrati cattolici provenienti dall’Irlanda. Da lì si susseguono scontri e subbugli lungo tutto il nord del Regno Unito.

Il referendum del 2014 ha una volta per tutte decretato la posizione del Paese, con la maggioranza dei cittadini scozzesi che votano contro la separazione dal Regno Unito e, di conseguenza, dalla Corona Inglese. 55,30 % la percentuale esatta di quelli contrari.

Come può tutto questo avere a che fare col calcio?

Chiedetelo agli abitanti di Glasgow. Ai quali, praticamente, nella carta d’identità viene apposta una voce ulteriore, rispetto a quelle standard. Appena sotto l’indicazione “segni particolari” c’è infatti “tifoso di”.

Sono due le caselle da barrare: Celtic Glasgow o Glasgow Rangers.

Attenzione, non è una scelta. Ci si nasce dall’una o dall’altra parte.

Benvenuti nell’Old Firm. “Calcio con la F” come direbbe il buon Lele Adani. Vi spieghiamo il perché.

F come Fede

Mai come in questo caso si può dire che sia una “questione di fede”.

Non la fede come solitamente intesa nel panorama calcistico, ossia come attaccamento inossidabile del tifoso ai propri colori, al di là di qualsiasi possibile deviazione.

Ma di fede nel senso specifico: religione.

Nessun derby del mondo, infatti, vede il credo religioso permeare, come in questo caso, una rivalità calcistica.

Tutto ciò rende ancor più accesa la rivalità tra i due popoli. E, come triste declinazione, ancor più feroci gli scontri tra le opposte fazioni, che solo il sistema Thatcher, pensato per gli hooligans inglesi ma valido anche al di là del Vallo di Adriano, ha saputo parzialmente mitigare.

F come Football

Il football entra in questa eterna disputa nel lontanissimo 1872, quando i fratelli Peter e Moses McNeil, insieme a William McBeath e Peter Campbell decidono di fondare una squadra di calcio, o per meglio dire di football. Sport che stava cominciando ad insinuarsi tra le vie strette della città.

Decidono di dare l’appellativo di Rangers al club, prendendo in prestito il nome da una squadra inglese di rugby.

I Glasgow Rangers diventano subito una solida realtà nel neonato calcio scozzese, tanto da arrivare per ben due volte in finale di Coppa, perdendo in ambedue le occasioni contro l’oggi semi-sconosciuto Vale Of Leven. Proprio uno dei fondatori, Moses McNeil, diventa anche il primo giocatore dei Rangers a vestire la maglia della Nazionale, che in quegli anni cominciava a disputare le sue prime partite.

La squadra, contraddistinta dal blu come colore sociale, pervade immediatamente l’anima della Glasgow unionista e protestante, diventandone il simbolo che tuttora è. Negli spalti la bandiera che va per la maggiore è proprio la Union Jack.

Il Celtic arriverà solamente dopo, nel 1887, su idea di Fratello Walfrid, un frate marista di origini irlandesi. Inevitabile che questa società, in netta opposizione ai più antichi cugini, raccolga subito le simpatie della parte cattolica (e indipendentista) della città.

Dopo un primo anno giocato in camicia bianca con colletto verde, si passa ben presto alle righe. Inizialmente verticali, sempre ovviamente, trattandosi di Irlanda, bianco e verdi. Nel 1903 ecco finalmente comparire gli storici Hoops, le righe orizzontali che rendono la maglia del Celtic un’icona ancora oggi per tutto il calcio mondiale.

Anche il simbolo del club, il quadrifoglio verde, ha una chiara contaminazione irlandese: evidente, infatti il riferimento allo shamrock, il trifoglio, simbolo da sempre di quella popolazione.

F come Firm

Nasce così quello che per tutti, da sempre e per sempre, è l’Old Firm. La vecchia azienda.

Non esiste, infatti, una rivalità più antica nel mondo del calcio. La prima partita tra Celtic e Rangers, è del 1888. In quegli anni molte delle squadre inglesi, da tempo considerate le antesignane del giuoco del calcio, devono ancora vedere la luce.

A Glasgow invece già si gioca, dividendo fin da subito la città nelle due fazioni. Il primo degli oltre 370 Old Firm della storia viene vinto dal più giovane Celtic, con un pirotecnico 5-2.

In seguito i Rangers si adopereranno per creare una vera e propria Lega. Un campionato in piena regola, con tanto di titolo da assegnare alla fine, che si aggiunga alla già esistente Coppa di Scozia, la seconda competizione calcistica più antica del mondo.

In entrambe le competizioni, indicativamente dai primi del ‘900 in avanti, quella di Celtic e Rangers sarà un vero e proprio duopolio. Saranno poche infatti le coppe e i campionati che i due club concederanno agli avversari.

A livello di numeri, i Rangers detengono il record di vittorie, per quanto riguarda la Scottish Premier League. 55 in totale, contro i “soli” 52 del Celtic. Gli Hoops però vantano ben 40 Coppe di Scozia, una Coppa dei Campioni (vinta peraltro contro l’Inter di Helenio Herrera) e l’invidiabile record di essere l’unica squadra scozzese a non essere mai retrocessa in Championship.

Un primato che, verosimilmente, avrebbero condiviso ancora oggi con gli odiati cugini. Se non fosse per il tremendo crack finanziario del 2012, che constringe i Gers a ripartire addirittura dalla Third Division.

F come Fans

A rendere ancor più spettacolare l’Old Firm è la magnificenza delle due tifoserie.

Da una parte l’Ibrox Stadium, dall’altra il Celtic Park. Due templi sacri del football, dove è possibile respirare la rivalità tra le due squadre semplicemente mettendo piede nel primo gradino d’ingresso.

Se i tifosi del Rangers, sovente, non si fanno mancare un caro e buon God Save The Queen, quelli del Celtic, con le sciarpe tese al cielo, mettono i brividi, quando prima di una partita casalinga intonano il loro personalissimo You’ll Never Walk Alone.

Una cosa accomuna le due tifoserie: non riconoscono i traditori.

Nel 1989 Mo Johnston, bomber del Celtic, firmò clamorosamente per i Rangers, destando scalpore non solo a Glasgow, ma in tutto il paese. Risultato? Fu costretto ad assumersi una guardia del corpo che lo seguisse ovunque, per evitare il linciaggio di entrambe le tifoserie. Fu inoltre costretto a lavarsi la maglia da gioco a casa con mezzi propri, perché il magazziniere si rifiutò categoricamente anche solo di toccarla.

Perché l’Old Firm penetra nelle vene anche dei giocatori, i tifosi vogliono che sia così. E chi non lo capisce rischia di fare una brutta fine.

Come Arthur Boruc, portiere polacco, all’epoca, del Celtic, devotissimo fedele al pìù illustre dei propri connazionali (ndr Karol Wojtyla) che “distrattamente” osò farsi, per ben 3 volte, il segno della croce in faccia ai tifosi dei Rangers, rischiando letteralmente di venire decapitato dagli stessi.

Recentemente si è assistito al primo storico episodio di coesione tra le due fazioni, unite nel protestare contro la tournee australiana programmata da entrambi i club durante la pausa per il Mondiale in Qatar, con tanto di Old Firm da disputare a Sidney, come contorno di uno strambo quadrangolare con due squadre locali.

Niente da fare. “Glasgow è l’unico posto dove l’Old Firm va disputato”.

F come Ferguson

Dal 1965 a oggi Celtic e Rangers si sono, più o meno equamente, suddivise la gloria nella Scottish Premier League. Come già detto, uno straordinario (ma anche noiosissimo, aggiungiamo noi) duopolio, talmente netto da portare entrambi i club a richiedere più volte l’annessione alla più competitiva Premier League. Senza ovviamente avere successo.

Eccezion fatta per il semi-miracolo del Dundee United del 1983, l’unica squadra, anzi possiamo dire l’unico uomo in grado di spezzare questa monotonia, è stato quella vecchia volpe di Alex Ferguson. All’epoca non ancora Sir, con molti capelli bianchi e parecchi bicchieri di vino sul groppone in meno.

Il suo Aberdeen riuscì per ben 3 volte, tra il 1979 e il 1985, a interrompere la monotonia delle due squadre di Glasgow, fino a vincere, addirittura, una storica Coppa delle Coppe nel 1982-83 (più relativa Supercoppa Europea un paio di mesi più tardi).

Per il resto in Scozia se dici calcio dici Glasgow, e se dici Glasgow devi scegliere: o Celtic o Rangers.

Anzi no, non è una scelta. Ci nasci,non ci diventi, tifoso dell’una o dell’altra squadra.

È l’Old Firm signori, La vecchia azienda. Questione di Calcio con la F.

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