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Salvatore Foti, la torre della salvezza

Salvatore Foti era una delle promesse del calcio italiano, a metà anni 2000, quando giocava nella Sampdoria. Ma tranne 6 mesi a Vicenza e un’inizio folgorante a Lecce, la sua carriera ha vissuto una triste discesa negativa, fino al ritiro ad appena 27 anni. Ora farà l’assistente di Mourinho alla Roma. Ri-scopriamo chi era davvero.
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Salvatore Foti – Illustrazione di Tacchetti di Provincia

Inizio della stagione calcistica 2006-2007. L’ambiente del Vicenza Calcio è ancora scosso da quanto accaduto l’anno precedente, con il terribile incidente occorso a Julio Gonzalez che ha privato la squadra del partner d’attacco perfetto per capitan Stefan Schwoch, oltre che di un astro nascente del calcio internazionale, e ha tolto a Julio la possibilità di sviluppare una carriera molto promettente, che l’anno successivo lo avrebbe visto vestire i colori della Roma.

C’è da costruire una squadra, e da ricostruire, in particolare, il reparto offensivo, per preparare al meglio una serie B che si preannuncia da palati fini, vista la contemporanea presenza in cadetteria di veri e propri squadroni come Juventus, Genoa, Napoli e Bologna.

Schwoch è ovviamente confermatissimo. Insieme a lui, dalla stagione precedente, rimane anche Simone Cavalli, che il Lane ha preso 6 mesi prima dalla Reggina proprio per sostituire lo sfortunatissimo Julio.

Insieme a loro si cerca di dare un opportunità anche ad Alessandro Sgrigna, che da anni oramai, in mezzo a vari prestiti, sta tentando di affermarsi in biancorosso. Inoltre, dal settore giovanile, arriva una giovane punta molto promettente, Stefano Pietribiasi.

Con questo reparto avanzato la squadra, agli ordini di Camolese, si prepara ad affrontare dunque il campionato cadetto più bello e difficile della storia.

Un brutto inizio in una durissima serie B

Le cose, tuttavia, non procedono nel migliore dei modi. La squadra sbanda, ha degli evidenti limiti, e soffre, non solo contro le avversarie più quotate (arrivano sconfitte esiziali anche contro dirette concorrenti per la salvezza, come Frosinone, Mantova e Spezia).

Arriva anche la batosta più dura da accettare, nel derby casalingo contro l’Hellas Verona, con Antimo Iunco che zittisce il Menti.

Nel frattempo, è pure cambiato l’allenatore. Il 3 ottobre, infatti, Giancarlo Camolese viene esonerato, e al suo posto la società chiama Angelo Gregucci.

Il nuovo mister si accorge subito che qualcosa non va proprio. La squadra va rinforzata.

In particolar modo, a non funzionare, è il reparto offensivo.

Stefan Schwoch, per quanto faccia ancora la differenza, non è più un ragazzino, e a 37 anni comincia ad avere qualche acciacco di troppo. Cavalli dimostra, per così dire, di non sapere abbinare a una grande generosità un innato fiuto del gol. Sgrigna è costretto spesso a giocare molto distante dalla porta, e soffre le difese fisiche. Pietribiasi, infine, si rivela un po’ troppo acerbo per essere già gettato nella mischia.

La società allora decide di intervenire: a gennaio arriva, dal Genoa, l’oggetto misterioso uzbeko, Ylias Zeytulayev; dalla Sampdoria, invece, arriva in prestito uno che si dice sia destinato a sfondare a breve nel calcio che conta: Salvatore Foti.

Ma chi è costui?

Giovane promessa, italiana e blucerchiata

Nato a Palermo, Salvatore muove i primi passi calcistici nelle giovanili dell’Acireale, prima di passare al Venezia. Con il fallimento del club lagunare viene acquistato però dalla Sampdoria, grazie alla lungimiranza di un direttore come Giuseppe Marotta.

A Genova, nelle giovanili blucerchiate, Foti si destreggia molto bene, tanto da scalare rapidamente anche le gerarchie nelle selezioni giovanili della Nazionale.

Nel 2005 è l’attaccante titolare dell’Italia Under 17 che si appresta a disputare, da paese ospitante, l’Europeo di categoria. Le alternative, per il c.t. Francesco Rocca, lì davanti sono lui e Stefano Okaka, che però non ha ancora ottenuto il passaporto italiano. Così, nel trofeo continentale, la punta di riferimento sarà proprio Foti, in una squadra dove il talento non manca (da De Silvestri a Mancosu, passando per Di Gennaro e Russotto).

L’Italia finisce terza in quella competizione, battendo la Croazia nella finalina per il ¾ posto. Foti gioca tutte e 5 le gare, senza mai trovare la via della rete. Ma i suoi movimenti e il suo lavoro per la squadra fanno pensare a tutti che il ragazzo possa essere un nuovo Zlatan Ibrahimovic.

L’8 gennaio 2006, per lui arriva anche l’esordio in serie A, quando Novellino lo butta dentro in una partita di campionato contro il Livorno. Arriva poi anche il primo gol, al Messina, nella prima gara giocata da titolare tra i professionisti.

Nella Samp, però, piano piano, rientrano tutti gli attaccanti titolari: Bazzani, Quagliarella, Flachi, Bonazzoli. A gennaio del 2007 il club acquista pure Bobo Vieri per puntellare il reparto offensivo, e decide così di mandare Foti a farsi le ossa in serie B. La scelta ricade proprio su Vicenza, perché si pensa che lì il ragazzo potrà giocare con continuità.

Dai suoi piedi la salvezza del Lane

Ma che giocatore arriva dunque a Vicenza?

Al Lane arriva un ragazzo con un fisico da prima punta (192 cm per quasi 80 chili), ma a cui non piace fare il centravanti. Forte fisicamente, ma non di testa. Il suo ruolo ideale è affiancato a una prima punta di ruolo, a cui aprire gli spazi e togliere la marcatura.

Gregucci ha il grande merito di capire questo fin da subito, e lancia immediatamente il 19enne palermitano. Entra a inizio secondo tempo nel match casalingo perso contro il Brescia. La partita successiva è nell’11 titolare, a Piacenza. Il Lane vince 3 a 0 un match di fondamentale importanza, e il 2 a 0, dopo la rete iniziale di Padoin, lo firma proprio Foti, al 39esimo minuto. Ci penserà poi Schwoch a chiudere i conti nella ripresa.

Da lì in poi, praticamente, Salvatore non uscirà più dal campo. La cooperazione con Schwoch è pressoché perfetta. I due si trovano a meraviglia, e grazie anche all’apporto di Foti pure Stefan ritrova la vena realizzativa. Il girone di ritorno dei biancorossi è in chiara controtendenza rispetto a quello d’andata., e il Lane chiude il campionato all’11esimo posto con 50 punti, lasciando la serie C a Pescara, Crotone, Arezzo ed Hellas Verona (in un memorabile playout contro lo Spezia).

Foti timbra 6 volte il cartellino in 23 presenze. Dopo il gol a Piacenza segna il primo gol al Menti contro il Bari, approfittando di una ribattuta in area dopo una serpentina di capitan Stefan. Poi addirittura una doppietta al Matusa di Frosinone, decisiva per la vittoria per 2 a 0 contro i ciociari. Quindi un gol al Modena e uno alla penultima di campionato al Piacenza. Un apporto decisivo, il suo, alla salvezza della squadra.

L’estate successiva la dirigenza del Vicenza prova a convincere quella della Sampdoria a lasciare il ragazzo un altro anno all’ombra dei Berici. Ma i blucerchiati hanno altri programmi per lui, e lo riportano alla casa base.

Il calvario di Sasà

Il prosieguo della carriera di Salvatore Foti è un misterioso continuo ripetersi di sfortune, scelte sbagliate e opportunità sprecate.

Dopo una prima parte di stagione a fare la muffa alla Samp, finisce a Messina, dove non riesce a ripetersi né a livello di prestazioni né a livello di gol segnati. Inizia una lunga girandola di prestiti e comproprietà, che lo portano prima a Treviso, poi a Piacenza, ad Empoli e finanche a Brescia. Annate costellate da continui infortuni, e in cui il ragazzo non riesce mai a segnare più di 3 gol.

Il calcio però spesso sa regalare una seconda opportunità ai più meritevoli. Così, nel 2012, proprio quando mamma Samp decide di disfarsi del suo ex gioiellino, Salvatore Foti firma con il Lecce, neo retrocesso in serie C1 per illeciti sportivi.

Con i salentini esordisce il 16 settembre, subentrando a Inacio Pià nel match interno contro il San Marino, e subito segna il primo gol, sfruttando un assist di Bogliacino. Si ripete, nelle giornate successive, anche contro Treviso e Como. Il 14 ottobre, al Via del Mare, si porta addirittura a casa il pallone, realizzando una tripletta contro la Virtus Entella. 

Sembra che, dal Salento, possa ricominciare davvero la carriera di un ragazzo che, a dispetto delle tante avventure, ha pur sempre solo 25 anni. Magari non diventerà il centravanti della Nazionale, come si pensava quando era nelle giovanili, magari non diventerà lo Zlatan Ibrahimovic del Bel Paese. Ma un posto nel calcio può ancora ritagliarselo. Anche perché, in serie C, pare veramente essere sprecato, di un’altra categoria.

Invece, dopo un ulteriore gol alla Lumezzane, per Sasà inizia un calvario. Prima un infortunio al ginocchio, poi un rognosissimo fastidio alla schiena, che esami più approfonditi certificano come “ernia al disco”. Da lì l’operazione, con conseguente, si scoprirà poi, errore medico, che ne compromette in maniera definitiva la carriera.

Nel luglio del 2014, convinto dall’allora allenatore Gianluca Zambrotta, prova a stringere i denti, e firma per il Chiasso, nella serie B svizzera. Non esordirà mai, e dopo un prestito altrettanto infruttuoso al Balerna, deciderà di appendere definitivamente le scarpette al chiodo, quando ha solo 27 anni.

La nuova vita, in altre vesti

Puoi togliere, però, il ragazzo al calcio. Ma non puoi togliere il calcio al ragazzo.

Salvatore non si arrende, e decide di reinventarsi una nuova vita. Inizia alla Sampdoria come collaboratore tecnico dell’allora (e attuale) mister Marco Giampaolo. Lo segue anche nelle avventure che lo portano al Milan e al Torino.

È del 1 gennaio 2022, invece, la notizia che Salvatore Foti entra a far parte dello staff tecnico di Josè Mourinho alla Roma, in sostituzione dello storico collaboratore Josè Nascimiento. Con l’età che ha potrebbe tranquillamente figurare nel roster dei giocatori (è coetaneo di Rui Patricio e più giovane di Federico Fazio). Invece farà l’assistente di uno dei più grandi e vincenti allenatori del mondo.

Per provare a riprendersi ciò che il destino gli ha tolto. Per tornare di nuovo protagonista nel mondo del calcio. Come in quei 6 mesi, in cui conquistò una tifoseria e una città, Vicenza, con la sua umiltà, la sua grinta e la sua voglia.

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