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Il colpo dello scorpione di René Higuita

Il 6 settembre 1995 a Wembley va in scena un’amichevole di prestigio tra i padroni di casa e una delle nazionali sudamericane più iconiche del periodo, la Colombia.

Quella che tutti pensano sia un normale partita si trasforma, invece, nel palcoscenico di una delle giocate più incredibili della storia del calcio. A effettuarla, però, non è un attaccante ma un portiere.

A difendere i pali della Colombia c’è René Higuita, un giocatore mai banale che in patria chiamano El Loco, il pazzo, per le sue uscite avventate e le sue scorribande in mezzo al campo. Negli anni ‘90, poi, non ci sono i mezzi di comunicazione di oggi, quindi Higuita è completamente sconosciuto e la prima volta che viene a giocare in Europa è per il Mondiale di Italia ‘90.

E quel 6 settembre su un traversone sbagliato dell’inglese Redknapp, Higuita capisce che è il momento giusto per mettere in mostra le sue qualità di giocoliere e consacrarsi nel mondo del calcio. Decide che la palla non deve essere bloccata con le mani, anzi, la lascia scorrere. Tutti rimangono basiti e non capiscono. Higuita, con un improvviso colpo di reni, alza indietro le gambe e allontana la palla colpendola con i talloni: è appena nata “la parata dello Scorpione”.

La reazione dei telecronisti è diametralmente opposta: gli inglesi perdendo l’aplomb britannico e lo definiscono “un somaro”, i sudamericani esaltano il gesto come “qualcosa di incredibile”.

Ciò nonostante, per qualcuno “la parata dello scorpione” è in assoluto la più grande giocata nella storia del calcio. Di sicuro, prima di quel 6 settembre 1995, una parata così non l’aveva mai vista nessuno.

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