L'Inghilterra è campione del mondo
"Football comes home” è lo slogan che accompagna l’ottava edizione dei campionati mondiali di calcio. Il motivo è semplice: il torneo si svolge per la prima volta nella storia in Inghilterra, patria del calcio moderno e sede della prima federazione calcistica nazionale che aggregò definitivamente il regolamento, ovvero la Football Association.
Il 30 luglio 1966, giorno della finale, nell’immaginifico Wembley di fronte a 90.000 spettatori, tra cui la regina la Elisabetta II e il principe Filippo, si affrontano proprio i padroni di casa contro la Germania.
Gli inglesi, caricati a mille per la disputa della competizione nel loro paese, ripongono nel tecnico Alf Ramsey le speranze di vittoria tanto che che alla vigilia del torneo dichiara senza remore: “vinceremo la Coppa del Mondo, non ho altro da dirvi. Ora lasciatemi lavorare in pace”. E, in un modo o nell’altro, fu proprio così.
Ma per i Three Lions la partita inizia in salita: Haller segna subito per la Germania. Un gol che, però, dà la giusta concentrazione ai padroni di casa, i quali trovano l’1-1 dopo appena 6 minuti, con una precisa incornata di Hurst.
L’equilibro della partita si rompe al 78’ con Peters, bravo a sfruttare un errore della difesa teutonica: 2-1 Inghilterra. Quando ormai tutti sugli spalti stanno assaporando la vittoria inglese all’89’ Weber pareggia per la Germania e fa calare il gelo su Wembley. Si va ai supplementari.
L’episodio chiave arriva al 101’. Hurst riporta i suoi in vantaggio ma la palla non ha varcato la linea di porta. L’arbitro consulta il guardalinee e conferma la rete. Sfiancata nell’animo la Germania smette di giocare e, prima del fischio finale, Hurst segna il 4-2 finale.
L’Inghilterra è campione del mondo per la prima e ancora unica volta nella sua storia. La profezia di Ramsey si avvera e i suoi ragazzi verranno per sempre ricordati come “The Boys of ‘66”.
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