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I fratelli Vieri

Christian e Max Vieri hanno 5 anni di differenza e sono stati due calciatori: Bobo è stato un attaccante di rango tra gli anni 90 e duemila, mentre Max si è imposto in provincia. Stesso cognome, stesso ruolo, ma impatto diverso.
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Fratelli Vieri - Illustrazione Tacchetti di Provincia

Roberto Vieri è stato un calciatore attivo tra gli anni Sessanta e Settanta. Nativo di Prato, ha vestito le maglie di Fiorentina, Sampdoria, Juventus, Roma e Bologna senza però giocare mai in Nazionale.

Chiamato all’americana “Bob”, Vieri, figlio di Enzo, già portiere del Prato, si è sposato con la francese Christiane Rivaux ed è stato uno dei primi calciatori, negli anni Settanta, ad andare a giocare all’estero: se tanti dei nostri andavano nella NASL americana (Perani, Bettega, Chinaglia, Bulgarelli, Prati e Wilson), “Bob” Vieri con l’aereo è andato in Australia, vestendo la maglia dei Marconi Stallions. Solo un piccolo scalo, poco tempo prima, lo aveva visto giocare qualche partita nella massima serie americana con la maglia di una squadra di Toronto. Poca roba, a dire il vero.

In Australia, Roberto Vieri si porta la moglie ed il primogenito nato a Bologna quando militava nei felsinei e poco dopo nacque anche il secondo.. I Vieri tornano in Italia nel 1988 anno in cui iniziò la carriera dei due figli di “Bob”, Christian e Massimiliano Vieri.

Christian Vieri, il “Bobo” per eccellenza

Christian Vieri è stato il calciatore, anzi la prima punta più forte in Italia tra la fine degli anni Novanta e i primi anni 2000: fisicato e dotato di un ottimo fiuto del gol, ha rappresentato in pieno il concetto di prima punta, di puntero. E i suoi numeri parlano da soli: 236 gol segnati in venti anni di carriera.

Una carriera partita dalla “sua” Prato e mossasi su e giù per lo Stivale con due stagioni anche all’estero (Atletico Madrid e Monaco) che lo ha visto giocare con tredici maglie diverse. E ovunque è andato a giocare si è fatto apprezzare dai suoi tifosi. Del resto, con lui in campo, si partiva giù con un gol di vantaggio.

Christian inizia nel Prato dimostrando già di avere talento e prestanza fisica. “Bobo” continua poi a Torino, città in cui giocò il padre Bob, ma sulla sponda opposta: con i granata. E’ il 1990 e ha 17 anni. Rimane sotto la Mole due stagioni e mezzo, debuttando in Serie A il 15 dicembre 1991 al “delle Alpi” contro la Fiorentina, mentre la prima rete arrivò il 9 maggio 1992 contro il Genoa. Vieri è giovane, ha talento ma è acerbo e quindi deve farsi le ossa.

Con la Primavera granata, nel mentre, vince due titoli nazionali consecutivi. Lascia Torino nell’estate 1992 e da quel momento inizia un giro dell’Italia che lo vedrà giocare in Serie B con le maglie di Pisa, Ravenna e Venezia, per approdare  poi in Serie A con Atalanta, Juventus, Lazio, Inter, Milan, ancora Atalanta, Fiorentina e di nuovo Atalanta. Dentro, la Liga con l’Atletico Madrid e la Ligue 1 con il Monaco.

Con il terzo atto all’Atalanta siamo nel 2009, Christian Vieri ha 36 anni e decide di appendere gli scarpini al chiodo con 20 anni esatti di carriera, tredici squadre, 478 presenze e 236 gol (uno ogni 2,03 partite!). Il palmares poi è di tutto rispetto avendo fatto con la Juve il tris Scudetto-Supercoppa Uefa-Coppa Intercontinentale, con la Lazio l’accoppiata Coppa delle Coppe-Supercoppa Italiana e con l’Inter la Coppa Italia e una classifica marcatori.

Classifica che ha vinto anche in Spagna con i colchoneros: 24 gol in 24 partite giocate quell’anno (1997/1998), 1 gol a partita, e per la prima (e finora unica volta) di un italiano che vince il premio “Pichichi”. Ma a Madrid Bobo non si trova e  lega poco. Parlava così poco che lo chiamarono “el mudo”. Però “parlava” in campo ed il 21 ottobre 1996 realizzò un eurogol contro il Paok Salonicco in Coppa Uefa. Fece una tripletta quella sera, ma tutti ricordano quel tiro che fece una parabola ai limiti della fisica.

Il top della carriera di Vieri è stato il periodo 1996-2005: segnava a raffica e diventava recordman di trasferimenti miliardari: 7 miliardi dall’Atalanta alla Juventus, 34 miliardi dalla Juventus all’Atletico Madrid, 55 miliardi per passare dall’Atletico alla Lazio e 90 miliardi, la stagione successiva, all’Inter. Tra il 1996 ed il 1999 il suo valore aumentò di 12 volte.

All’Inter Christian Vieri detto “Bobo” ha fatta la storia del club entrando nella top ten di sempre dei giocatori nerazzurri, diventando l’idolo indiscusso dei tifosi e legando il suo nome ai rotocalchi e alla cronaca rosa. Però vince poco in nerazzurro giocando in attacco con gente come Baggio, Ronaldo “Il fenomeno”, Recoba, Zamorano, Ventola, Crespo, Cruz e Adriano.

Christian Vieri saluta il calcio giocato nel 2009: la sua ultima partita è contro il Catania il 1 febbraio mentre il 21 dicembre precedente segnò contro la Juventus la sua ultima rete in carriera. Iniziò in A con l’Atalanta, chiuse in A con l’Atalanta.

Dopo il ritiro, “Bobo” Vieri è rimasto nel mondo del calcio come opinionista ed ha avviato moltepliie attività imprenditoriali. Dal 2020 è diventato un influencer creando, con i colleghi Antonio Cassano, Daniele Adani e Nicola Ventola (questi ultimi due anche suoi compagni all’Inter) la “Bobo Tv”, un programma nato come podcast e che è stato per tre anni un punto di riferimento nel panorama calcistico nazionale.

Massimiliano Vieri, tanta provincia nelle gambe

Se il codice fiscale di Christian Vieri vede A944 (quello di Bologna), quello del fratello minore Massimiliano vede lo Z700. Il motivo? Il secondogenito di Roberto e Christiane Vieri, nato a Sidney il 1° settembre 1978, è appunto il codice dei residenti italiani nati in Australia. Eppure, nonostante l’origine italiana dei genitori, lui si è sempre sentito australiano.

Se la carriera di “Bobo” Vieri è sempre stata in ascesa, quella di “Max” non è mai decollata veramente, in quanto il ragazzo (anche lui attaccante come il fratello maggiore) non ha mia giocato in Serie A ma ha giocato sei stagioni in B e diversi anni in Serie C.

Tornato in Italia nel 1988 con la famiglia, nel 1996 Massimiliano ha 18 anni e la fortuna bussa alla sua porta (e a quella del fratello maggiore): la Juventus tessera “Bobo” e nel “pacchetto” c’è anche lui. I fratelli Vieri arrivano insieme a Torino: Christian si giocherà una maglia da titolare in una squadra che gioca con nomi come Del Piero, Boksic, Padovano e Amoruso, mentre Massimiliano gioca in Primavera con mister Salvatore Iacolino. I Vieri vanno agli allenamenti insieme, ma non giocheranno mai insieme.

Così nel 1997 le loro strade si dividono: “Bobo” va a Madrid, “Max” in prestito al Prato. Tra il 1997 ed il 2000, per il giovane Vieri ci sono solo la Serie C1 e la Serie C2. Pochi gol segnati al contrario del fratello.

Nell’estate 2000 però Massimiliano Vieri va a giocare in Serie B ad Ancona dove rimarrà due stagioni (giocando una stagione con un altro fratello d’arte, Eddy Baggio) per poi andare al Verona e al Napoli. Siamo nel 2003, siamo ancora in Serie B, il Napoli compra “Max” Vieri dalla Juve e per l’attaccante italo-australiano si apre la possibilità di giocare in una piazza importante anche se lontana parente di quella del passato. E infatti il Napoli poi fallisce e libera tutti i tesserati, tra cui Vieri jr che va alla Ternana in Serie B. Poi arrivano le parentesi triestina e aretina. Come sempre, un buon numero di partite ma pochissimi gol: in dieci anni di carriera, fino a quel momento, Massimiliano Vieri è andato solo una volta in doppia cifra.

Nell’estate 2006 “Max” Vieri saluta la cadetteria e il grande calcio per andare a giocare, ancora una volta, in provincia: Novara, Lecco e Prato sono le sue ultime tappe dove gioca ma segna poco.

Siamo nel 2012 e, tre anni dopo il fratello maggiore, anche Massimiliano saluta il calcio. È rimasto nel mondo del calcio come allenatore di squadre giovanili.

Azzurri e Socceroos, le due esperienze nazionali di “Bobo” e “Max” Vieri

In Nazionale i fratelli Vieri hanno avuto un percorso diverso: Christian ha giocato nella Nazionale italiana, Massimiliano ha giocato con quella australiana. Ovvero i fratelli Vieri hanno giocato con le rappresentative dei Paesi in cui sono nati.

E anche qui il confronto fra i due è stato impari, con “Bobo” che ha fatto cose importanti sia in Under 21 sia in Nazionale maggiore. Con la Under 21 ha giocato ventidue partite segnando undici reti e vincendo due Europei di categoria consecutivi (1994 e 1996) con il CT Cesare Maldini, ma è con la Nazionale maggiore che ha scritto una grande pagina di calcio: 49 partite e 23 reti. Debuttò in azzurro il 29 marzo 1997 contro la Moldavia segnando al primo colpo e mettendo a segno, tra l’altro, la millesima rete della nostra Nazionale.

“Bobo” Vieri, con Roberto Baggio e Paolo Rossi, detiene il record di gol segnati da un giocatore italiano ai Mondiali con nove reti, solo che “Pablito” ed il “Divin codino” misero a segno i loro gol in tre Mondiali, mentre Vieri in due. Delle sue reti segnate al Mondiale, l’esultanza dopo la rete segnata alla Norvegia negli ottavi di Francia ‘98 è finita sulla copertina di un famoso videogioco del tempo.

Christian Vieri sarebbe dovuto essere convocato anche per Germania 2006, se nonché rimediò una distorsione al ginocchio quando militava nel Monaco e Marcello Lippi lo escluse dai convocati. La sua ultima partita in azzurro risale al 12 ottobre 2005: come al debutto, Vieri affrontò la Moldavia e segnò anche la sua ultima rete in azzurro.

Massimiliano Vieri invece, come detto, scelse la Nazionale australiana e con i Socceroos giocò sei partite (tre amichevoli e tre di Coppa di Oceania) tra il 2004 ed il 2005 quando militava con Napoli e Ternana. Se il fratello maggiore giocò in azzurro con gente come Baggio, Totti, Del Piero e Inzaghi, “Max” giocò con il meglio del calcio australiano del tempo, ovvero con Schwarzer, Vidmar, Aloisi, Cahil e gli “Italiani” Bresciano e Grella. Alla fine del torneo (la Coppa di Oceania 2004), l’Australia vinse il trofeo e “Max” Vieri lo alzò con i suoi compagni al cielo di Sidney.

Con i se e con i ma non si fa nulla, figurarsi il calcio, ma sarebbe bello sapere come sarebbe andata se “Max” Vieri fosse stato convocato anche per i Mondiali tedeschi: se fosse rimasto Frank Farina Commissario tecnico magari sì, ma Farina era stato esonerato ed il suo sostituto, Guus Hiddink, non prese mai più in considerazione Massimiliano Vieri ed il Mondiale tedesco Vieri jr. lo vide da casa con il fratello.. Se tutto fosse andato come avrebbero voluto, i due fratelli Vieri, a Kaiserslautern, avrebbero ascoltato dal vivo il “Canto degli italiani” e l’”Advance Australia Fair”, ma dea Eupalla per i fratelli Vieri aveva stabilito altro quell’estate del 2006.

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