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Storie di Calcio
Massimo Palanca, il "piedino" di Loreto
Massimo Palanca è stato la quintessenza del calcio di provincia tra gli anni Settanta e Ottanta, un giocatore che a Catanzaro ha scritto la storia e dove è diventato una sorta di “zio” con i suoi baffi folti, i capelli ricchi e quel piede sinistro numero 37 che lo ha fatto competere con i grandi del nostro calcio del tempo.
Massimo Maccarone, molto più di un hamburger
Lo ricordiamo per il sorso di birra “rubato” a un tifoso empolese nel 2015, oltre che per le tantissime presenze in Serie A e le centinaia di gol segnati tra Empoli e Siena nel nostro massimo campionato. Eppure, pochi sanno che Big Mac è stato, per breve tempo, anche un piccolo eroe d’Oltremanica.
Raffaele Rubino, 26 novembre 2011 per sempre
In dieci anni la vita calcistica di Raffaele Rubino è passata dalle stalle alle stelle: sempre in provincia e con la grinta giusta per entrare nella storia del calcio italiano segnando in tutte le categorie con una sola maglia, quella del Novara.
Roberto Baronio, il predestinato incompiuto
Quanto è difficile essere un ragazzo prodigio. Parliamo di Roberto Baronio, a suo tempo considerato uno dei più grandi talenti del calcio italiano, e di come talvolta nel calcio, come nella vita, non tutti riescano ad ottenere il posto che gli spetta.
Lamberto Zauli, Lo Zidane della B
Alto, tecnico, aggraziato e dinoccolato allo stesso tempo. Soprannominato “Lo Zidane della B”, per via della carriera provinciale e della sua classe incontestabile e soprattutto insospettabile. La storia di Lamberto Zauli, 190 centimetri di trequartista atipico.
Sergio Pellissier, eterno clivense
Quella di Sergio Pellissier è la storia di provincia per antonomasia, di quelle che trasudano quel calcio fatto di un talento forse meno cristallino ma di una passione grandissima. Vi raccontiamo le avventure compiute dalla bandiera clivense dai primi passi fino a quell’addio dalle noti agrodolci che lo ha consegnato all’eternità del club veronese e del calcio della Penisola.
Rolando Bianchi, all'ombra della Mole
A volte ci capita di dover fare lunghi viaggi oltre confine per capire che la nostra felicità ci attende a pochi passi da casa. È questa la storia di Rolando Bianchi, a cui sono bastati sei mesi a Manchester per realizzare che il suo destino si sarebbe compiuto in Italia, a Torino, sotto la curva Maratona.