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Marco Storari, XII Romano

Storari una vera e propria riserva di lusso, simbolo di affidabilità e sicurezza. Un portiere vincente, che quando veniva chiamato in causa non ha mai tradito le attese. Semplicemente il numero dodici perfetto. 
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Marco Storari - Illustrazione Tacchetti di Provincia

Siamo sicuri che il ruolo più difficile sia quello del titolare? 

Certo, scendere in campo a difendere la propria porta dalle scorribande avversarie, ergendosi a ultimo baluardo e salvator della patria non è semplice. Con l’eterna speranza di non commettere un errore decisivo che tifosi e stampa faranno fatica a dimenticare ancor più di un gol clamorosamente sbagliato dal bomber. 

Va bene, siamo tutti d’accordo: il ruolo del numero 1 è il più ingrato e complicato del rettangolo verde. 

Ma proviamo a pensare al secondo portiere, così ben rappresentato dal nostro protagonista odierno. Sei in una grande squadra, hai davanti un probabile fenomeno, segui la partita come panchinaro destro, difficilmente scenderai in campo… e invece no. 

Perché Marco Storari ha vissuto una carriera da vero protagonista nonostante quel 12 sul groppone. Complici infatti gli infortuni dei titolari, spesso tocca a lui. E lui c’è sempre. 

Al Milan chiamato a sostituire Dida, alla Juventus a prendere il posto di un certo Gigi Buffon considerato il miglior portiere del mondo. 

La sua vera impresa? Riuscire a non farli mai rimpiangere!

Storari una sicurezza!

Il XII perfetto, con quel numero romano non casuale a rappresentare il portiere, pisano di nascita, cresciuto nella capitale e tifoso della “maggica”. 

È vero, nella sua carriera è stato più volte numero uno come nelle avventure a Messina, Cagliari e Genova..ma parliamoci chiaro: Marco è ricordato soprattutto come riserva. 

E che riserva! Un vero e proprio lusso. 

Sicuro, affidabile, concreto e decisivo. 

Quando veniva chiamato in causa, cosa che negli anni è successa spesso e volentieri, era semplicemente pronto. 

Come detto, c’è stato un periodo importante in cui il portiere romano ha vestito i panni del titolare inamovibile. 

Senza dover coprire nessuno, senza doversi mettere da parte, potendo lavorare mentalmente e fisicamente sapendo di dover scendere in campo. 

Dopo gli inizi difficili nelle giovanili della Roma, completa la trafila nella cadetteria del Ladispoli e del Perugia prima di iniziare la vera carriera ad Ancona. E gli anni trascorsi nelle Marche conditi da un’inaspettata promozione in serie B, convincono il Napoli ad acquistarlo nonostante la rottura del legamento crociato. 

Ma per Storari non è ancora il momento di diventare riserva di lusso, e si trasferisce a Messina. Prima stagione e subito promozione nella massima serie italiana. Resterà in Sicilia quattro anni, centrando addirittura la convocazione in nazionale e diventando un vero e proprio incubo per chi si presentava dal dischetto. 

Nel 2005 para addirittura la bellezza di 4 rigori su 4. E che rigoristi … Pirlo, Zola, Flachi e D’Anna.

È il momento di tentare in una grande squadra, e nel 2007 approda al Milan. Ma l’avventura rossonera (parte 1), non spiccherà mai il volo e il nostro futuro XII perfetto passa al Levante, al Cagliari conquistando la salvezza, poi una breve parentesi alla Fiorentina e finalmente il ritorno al Milan. Dida e Kalac sono ko, è il suo momento. E lo sfrutta a meraviglia, con grandi prestazioni in campionato e Champions League. Dida però rientra dall’infortunio e Storari ormai ci ha preso gusto: vuole giocare. 

Beffa capitale

Galliani decide di accontentarlo e si accorda per il trasferimento in prestito a gennaio nella sorprendente Samp di Delneri, quella con il tandem atomico Cassano-Pazzini.

E proprio durante l’avventura blucerchiata, più precisamente il 25 aprile 2010, arriva lo scontro con la sua Roma allo Stadio Olimpico. 

Totti apre le danze superando il capellone numero 1, ma la doppietta di Pazzini inframezzata alle uscite in sicurezza e parate prodigiose di Storari (da vedere e rivedere quella sul bolide di John Arne Riise), consegnano la vittoria ai genovesi.

“Mi dispiace aver battuto la mia squadra del cuore, sono romano e tifoso della Roma. Ma anche per noi era una sfida fondamentale, e spero che questa sconfitta non determini niente”

E invece sarà proprio quella partita a decretare la fine del sogno scudetto per i giallorossi, con la Samp che conquisterà i preliminari di Champions League.

Il secondo di Gigi

Storari in estate torna al Milan, a 33 anni, con una carriera che sembra destinata a trascorrere serenamente senza troppo clamore.

Ma ecco che arriva la chiamata della Juventus, decisa a sostituire l’infortunato Gigi Buffon con un portiere disposto a farsi da parte quando sarà il momento, sborsando ben 4,5 milioni di euro.

E Marco stupisce tutti, un’altra volta. 

Spesso decisivo, sempre concreto, sembra vivere una seconda giovinezza.

Del resto, è sempre lui: Marco Storari è pronto. Solidità fisica e mentale portano a grandi prestazioni che, dopo una prima stagione deludente, contribuiscono alla vittoria dei primi quattro scudetti post calciopoli. 

Il ritorno a Cagliari da capitano con la promozione in serie A, un’ultima stagione al Milan da vice Donnarumma e, a 41 anni, l’addio al calcio. 

Ora Marco è nello staff della Vecchia Signora..di cosa si occupa? Di far crescere talenti. 

E siamo sicuri che, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto mentale e motivazionale, abbia davvero tanto da insegnare e trasmettere agli aspiranti calciatori.

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