Fabio Bilica para un rigore a Shevchenko
Epiche, romanzesche, da batticuore. Definitele come più vi piace, ma la sostanza non cambia: nella storia del calcio ci sono partite che vengono ricordate per eventi incredibili e stravaganti, come recentemente il gol di Provedel, portiere della Lazio in Champions contro l'Atletico Madrid, oppure Giroud che, dopo l'espulsione di Maignan, indossa maglia e guanti da portiere e blinda la vittoria del Milan in trasferta contro il Genoa.
Un'altra data tra queste è il 7 novembre 1999 con sempre i rossoneri protagonisti. A San Siro si affrontano il Milan di Zaccheroni, Campione d’Italia in carica, e il Venezia di Materazzi padre. La gara ha un solo padrone, i rossoneri, che vanno in vantaggio per 2-0 con i gol di Bierhoff e Weah.
Al 77′, Shevchenko salta due avversari e arriva davanti al portiere veneziano Casazza. L’ucraino dribbla anche l’estremo difensore che nel disperato tentativo di recuperare la sfera, lo stende. L’arbitro non ha dubbi: rigore e cartellino rosso.
Il Venezia, però, ha già fatto le tre sostituzioni ed allora in porta deve andare un giocatore di movimento: Fabio Bilica di professione difensore.
La partita del brasiliano, fino a quel momento, è stata tutt’altro che esaltante. E il risultato in favore dei rossoneri fa si che Bilica abbia poco da perdere quando si assume la responsabilità di andare in porta. Nessuno potrebbe mai dirgli qualcosa se subisse gol.
Dal dischetto si presenta Shevchenko sicuro di segnare. Bilica inizia a saltellare e a muoversi sulla linea di porta, nel tentativo di ipnotizzare l’attaccante. Sheva non lo guarda e parte: rincorsa lunga e piatto destro alla sinistra di Bilica che … si tuffa respingendo il pallone! Ma l’urlo di gioia del brasiliano rimane strozzato in gola perché sulla ribattuta, Orlandini segna il 3-0.
Poco importa, il 7 novembre 1999 non sarà ricordato per la vittoria del Milan sul Venezia, ma per il rigore parato da Bilica a Shevchenko, un difensore passato alla storia per una parata.
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