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Il Patti di Novara

Nel 1931 a Novara viene inaugurato lo stadio “Littorio”, come spesso venivano ribattezzati all’epoca gli impianti sportivi. Qui il Novara gioca la Serie A e Silvio Piola segna il suo ultimo gol. Nel 2014 diventa “Enrico Patti” in omaggio allo storico dirigente e calciatore del Novara ma per tutti i novaresi rimarrà per sempre lo stadio di Via Alcarotti.
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Stadio Patti - Illustrazione Tacchetti di Provincia

Martedì 21 aprile 1931 è un giorno importante per lo sport novarese: viene inaugurato lo stadio “Littorio”. Sito in via Alcarotti, nel quartiere San Martino, questo impianto rientra nel progetto governativo che prevede che ogni città debba dotarsi di un impianto non solo per le attività sportive, ma anche sede di parate e manifestazioni di regime.

I lavori di costruzione iniziano l’anno prima e al suo completamento questo impianto avrebbe previsto due lotti: un campo da calcio e la costruzione di una palestra con uffici dirigenziali e spogliatoi; la costruzione della piste di atletica e campi da bocce, tennis, volata, pallacanestro, palla di ferro, lancio del disco e giavellotto. I costi di costruzione ammontano a oltre 1,5 milioni di lire dell’epoca (1,5 milioni di euro attuali), ma alla fine si costruisce solo il primo lotto.

 

Le tre inaugurazioni

Lo stadio ha tre inaugurazioni: il 21 aprile 1931, giorno della festività fascista dei “natali di Roma”, con l’amichevole tra le rappresentanze dei bar cittadini “Bertani” e “Caffé Novara” (1-0 con gol di Reynaudi per il “Bertani”) con madrina dell’evento la nota ballerina Josephine Baker, in città al “Coccia” per uno spettacolo in quei giorni ed amica di Luciano Marmo, allora dirigente del Novara e direttore artistico del teatro novarese; il 20 settembre 1931, con la partita di campionato tra Novara e Cagliari, valevole per la prima giornata del campionato di Serie B, con vittoria azzurra per 1-0 con gol di Ezio Rizzotti davanti ad oltre 6mila spettatori e la presenza del prefetto di Novara, Piero Ducceschi, il Segretario Federale del Partito Nazionale Fascista novarese Gaudenzio Andreoletti, il podestà Luigi Tornielli ed il senatore Aldo Rossini; l’11 ottobre 1931, alla presenza del Segretario Nazionale del PFN, Giovanni Giuriati, dove la cerimonia è politica e propagandistica.

Il primo stadio del Novara Calcio

Lo stadio di via Alcarotti vede il miglior Novara di sempre: dodici stagioni di Serie A (otto consecutive), venticinque di Serie B e cinque di Serie C. E’ il teatro delle 185 partite e delle ottantasei reti novaresi di Silvio Piola, il più forte giocatore italiano di sempre, che con la maglia del Novara, il 7 febbraio 1954, nel match contro il Milan, segnò il suo 274° gol in massima serie.

Il “Littorio” ospita anche due partite della Nazionale “B”, il 2 aprile 1933 ed il 5 aprile 1936: nella prima, gioca un ventenne Silvio Piola (allora in forza alla Pro Vercelli), mentre nella seconda scendono in campo gli allora giocatori del Novara Calcio Edmondo Mornese e Dino Galimberti con Marco Romano in panchina.

Lo stadio ha anche un ruolo storico non da poco per la città di Novara in quanto dopo la Liberazione è usato come campo di prigionia, tra cui quella della famigerata “colonna Morsero”: arrestati a Castellazzo Novarese il 27 aprile 1945, questi 2.000 uomini sono diretti verso il ridotto della Valtellina, ultimo baluardo di difesa della Repubblica Sociale Italiana. Sono rinchiusi nello stadio di via Alcarotti visto che le prigioni del castello sforzesco sono piene. Molti fuggono, altri vanno a Vercelli e sono giustiziati davanti all’ospedale psichiatrico della città .

Il 10 maggio 1945 l’impianto novarese è liberato e torna al suo uso sportivo: per ovvie ragioni, cambia subito il nome da “Littorio” a “Comunale”.

Dal "Comunale" all'"Enrico Patti"

Dopo l’addio del Novara, lo stadio è sede e teatro degli allenamenti e delle partite della Sparta, la seconda squadra cittadina, nonché sede di concerti musicali, tra cui Luca Barbarossa, Vasco Rossi, Lucio Dalla, che si tengono negli anni Ottanta e che riempiono l’impianto come ai tempi d’oro del Novara.

L’ultima volta che il Novara Calcio mette piede nell’impianto nel vecchio “Comunale” è giovedì 19 luglio 2007 quando si presenta la squadra che avrebbe preso parte al campionato di Serie C1 prima del ritiro a Saint Christophe, in Valle d’Aosta.

Negli anni si pensa di intitolare lo stadio ma per tutti rimane il “Comunale” o, semplicemente, “lo stadio di via Alcarotti”. Fino al 5 giugno 2004 quando il Comune, proprietario della struttura, decide di dedicarlo alla memoria di Enrico Patti (13 Ottobre 1896-17 Ottobre 1973), ex giocatore di Novara e Juventus e fondatore il 20 novembre 1926 della Sparta, promossa in Serie C nella stagione 1940/1941 e rimanendovi sei stagioni consecutive (compresi due anni di inattività causa conflitto bellico) e praticando, grazie ai dettami dello stesso Patti, il “metodo”.

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Targa Stadio Enrico Patti - Novara - Foto Tacchetti di Provincia
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La pianta della Scienza calcistica Novarese - Novara - Foto Tacchetti di Provincia
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L'esterno dello Stadio Enrico Patti - Novara - Foto Tacchetti di Provincia
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Il tunnel dello Stadio Patti - Novara - Foto Tacchetti di Provincia

La pianta della scienza calcistica

Da fuori, oggi lo stadio appare molto vecchio ma ha ancora quella patina di storia e fascino che lo rende mitico ed iconico negli anni. Nel tempo ha cambiato fisionomia: non ci sono più le curve che davano sulle odierne via Marconi e via Pajetta e l’allora settore “distinti”, affacciato in via Sottile, dire che è un rudere è poco. L’unica parte che si salva è la tribuna coperta, protetta dalle belle arti.

Si è parlato nella tarda estate 2021 di come il “Patti” potesse ospitare gli allenamenti del Novara Football Club, il nuovo club cittadino nato 20 agosto di quell’anno, ma, nonostante il parere dei tifosi, l’impianto è troppo vetusto e presenta problematiche, perciò l’idea viene accantonata.

Lo stadio novarese festeggia quest’anni i suoi “primi” 93 anni e si spera che possa tornare ai fasti di tanti anni fa quando il quartiere San Martino si bloccava per quanta gente c’era al suo interno per vedere le gesta del Novara Calcio.

E’ ancora presente al suo posto invece il platano all’ingresso dello stadio. Quella pianta, nota ai vecchi tifosi novaresi come “la pianta della scienza calcistica”, un tempo ritrovo dei tifosi dopo le partite e luogo di incontro degli stessi tifosi azzurri durante gli allenamenti e durante il periodo del calciomercato dove potevano parlare solo della loro squadra in una sorta di “Bar Sport” all’aperto.

Racconto a cura di Simone Balocco

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