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Il poker di Marcelo Otero alla Fiorentina

Domenica 8 settembre 1996, ore 15. Tutti i tifosi di calcio italiani, lasciata alle spalle la delusione della Nazionale di Sacchi agli Europei inglesi, sono pronti a rituffarsi sulla Serie A.

Nel 1996 la Serie A racchiude i migliori talenti e campioni del calcio mondiale e gran parte delle attenzioni, quella domenica, sono puntate allo stadio Franchi dove la Fiorentina, guidata da Claudio Ranieri, arriva vincitrice della Supercoppa Italiana conquistata pochi giorni prima a San Siro contro il Milan, doppietta di Batistuta.

Il prepartita è un caloroso tributo ai giocatori viola, che raccolgono applausi dagli spalti. A osservare il tutto, si presenta il Vicenza di Francesco Guidolin.

Se sulla carta la partita sembra semplice per la Fiorentina, tutto svanisce al fischio d’inizio quando si manifesta il talento di Marcelo Otero, attaccante uruguagio arrivato in estate in biancorosso, quasi per caso.

A Otero bastano 8’ minuti per portare avanti il Vicenza con una maestosa incornata su un pallone aereo sul quale Toldo rimane attonito. Al 29’ arriva il raddoppio ancora con Otero con un diagonale fulmineo. La Fiorentina in campo non è pervenuta, fa tutto il Vicenza. Sartor nel tentativo di anticipare Batistuta fa autogol per il 1-2 che manda le squadre negli spogliatoi.

Nella ripresa la musica sembra cambiare ma l’assolo è sempre dello stesso. E’ ancora Otero che si avventa su un pallone vagante in area e sigla la sua tripletta. Lulù Oliveira è l’unico dei viola a non darsi per vinto e a 10’ dal termine accorcia le distanze. Il Franchi ci crede ma al 90’ svaniscono i sogni di rimonta. Su rigore Otero segna il definitivo 2-4.

“Vola Marcelo Otero vola, la curva si innamora” cantano forte a fine partita gli ultras vicentini in trasferta.

L’8 settembre 1996 rappresenta l’inizio di un rapporto strettissimo, simbiotico, sincero dell’attaccante uruguagio con la città e i suoi tifosi.

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