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La rovesciata capolavoro di Mauro Bressan

Di gol in rovesciata, nella storia del calcio, ce ne sono a centinaia. Andando a memoria, uno dei più belli, resta quello di Yuri Djorkaeff da un angolo impossibile in un Inter-Roma. E poi, c’è la “bicicleta” di Ronaldinho contro il Villarreal. Ma quando a trovare un gol del genere è un giocatore “normale”, il momento diventa epico. 

Il 2 novembre 1999 allo Stadio Franchi, la Fiorentina di Trapattoni affronta il Barcellona di Van Gaal per l'ultima giornata del girone di Champions League. Nonostante la presenza in campo di Batistuta, Rui Costa e Chiesa da una parte e di Figo, Guardiola e Rivaldo dall’altra, è Mauro Bressan a prendersi la scena. 

Come? Con una rovesciata da fuori area che è entrata di diritto nella storia della Fiorentina e della massima competizione continentale per club. 

Al minuto 14 del primo tempo, Chiesa mette una palla in mezzo che Guardiola spazza fuori area. Si innalza una parabola su cui vanno a contrasto di testa Rivaldo e Heinrich. Il pallone si impenna. Quando la palla tocca terra vicino a Bressan, il rimbalzo è quello giusto al punto che il giocatore viola dà subito l’impressione di aver chiaro in mente cosa fare. In realtà è soltanto puro istinto perchè una rovesciata da trenta metri dalla porta è più una follia che un'idea. 

Bressan lascia partire un tiro in rovesciata che va ad insaccarsi sotto l’incrocio dei pali alla destra di un incolpevole Arnau. 

Un gesto tecnico stupendo tanto che la UEFA lo ha inserito tra i 10 gol più belli della storia della Champions League, mentre France Football l'ha posizionato al secondo posto tra i migliori gol della Champions dietro soltanto a quello di Zidane in finale contro il Bayer Leverkusen e davanti a quello di CR7 in rovesciata contro la Juventus. 

Per la cronaca, la partita termina 3-3.

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