La Roma vince il terzo scudetto
17 giugno 2001 allo Stadio Olimpico sono presenti 75 mila spettatori pronti a festeggiare uno Scudetto che manca dal 1983.
La stagione precedente per i tifosi romanisti è dura da dimenticare. Sesti in campionato e vittoria dello Scudetto della Lazio, gli eterni rivali. Il Presidente Sensi, riconferma Fabio Capello in panchina e decide di costruire una squadra imbattibile. A Totti, Montella, Cafù ed Antonioli si aggiungono il Puma Emerson, The Wall Samuel e Batistuta, il Re Leone.
Il campionato dei giallorossi è irresistibile: 22 vittorie, 9 pareggi e 3 sconfitte per un totale di 75 punti in campionato che segna, in quel momento, il record di punti ottenuti da una squadra in Serie A.
Il finale di campionato però è al cardiopalma. Alla penultima giornata, Roma e Juventus sono separate da soli 2 punti, bianconeri 70 e giallorossi 72. All’ultima giornata, gli uomini di Capello non possono permettersi passi falsi, la Roma ha un solo risultato utile, quello di vincere contro il Parma, quarto in classifica e già sicuro della sua qualificazione in Champions League.
Capello manda in campo i suoi con un 4-3-3 composta da un tridente fantascientifico: Montella, Totti, Batistuta. I giallorossi partono forte e dopo 19’ Totti regala la rete del vantaggio. Al 39’ Montella raddoppia ma è al minuto 78 che lo stadio rischia già di venire giù, quando Batistuta segna il 3-0. Nemmeno il gol di Di Vaio per il Parma mette paura ai romanisti.
A 5 minuti dalla fine i tifosi invadono il campo. La partite è sospesa e da regolamento c’è il rischio di una sconfitta a tavolino. Capello imbufalito allontana i tifosi dal campo e dopo 10’ si rincomincia a giocare. Alle 17.03, tuttavia, con un minuto d’anticipo Braschi fischia la fine e finalmente può partire l’invasione.
La Roma è Campione d’Italia per la terza volta.
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