Salta al contenuto principale
TDP Originals

Simone Tiribocchi, una carriera in prima corsia

Nato a Roma e cresciuto un po’ in tutta Italia: la storia di Simone “Tir” Tiribocchi, indimenticabile prima punta di peso che ha incrociato il proprio destino con quello di tante squadre del nostro Paese.
Image
Simone Tiribocchi - Illustrazione Tacchetti di Provincia

18 anni di carriera che hanno portato il Tir a giocare in squadre di spicco come Torino, Chievo Verona e Atalanta, ma anche (e forse soprattutto) in tante squadre della serie cadetta dove la punta ha vissuto anni di grandissimi successi.

Il calciatore di Fiumicino è celebre per essere stato un punto di riferimento in questa categoria, e le tifoserie di Atalanta, Siena e Lecce ricordano con affetto il contributo del Tir, che con i suoi gol ha portato queste squadre alla promozione in Serie A.

18 anni di carriera che hanno portato il Tir a giocare in squadre di spicco come Torino, Chievo Verona e Atalanta, ma anche (e forse soprattutto) in tante squadre della serie cadetta dove la punta ha vissuto anni di grandissimi successi.

Il calciatore di Fiumicino è celebre per essere stato un punto di riferimento in questa categoria, e le tifoserie di Atalanta, Siena e Lecce ricordano con affetto il contributo del Tir, che con i suoi gol ha portato queste squadre alla promozione in Serie A.

Gli inizi

Simone Tiribocchi nasce a Fiumicino (Roma), il 31 Gennaio 1978.

Inizialmente cresce nelle giovanili della Lazio: ci resta per 5 anni, tra il ‘90 e il ‘95. Tuttavia, è con la maglia della Pistoiese, in prestito, che a soli 17 anni fa il suo vero e proprio ingresso nel mondo del calcio.

Si capisce in fretta che il ragazzo ha stoffa: non è forse tra i più veloci della rosa, ma la sua straordinaria potenza fisica gli consente di farsi notare dalle grandi squadre del Bel Paese. Il suo talento attira infatti l'attenzione del Torino, che decide di puntare su di lui. Dal '96 al '04, Tiribocchi rimane sotto contratto con i granata. Durante questo periodo, gioca anche per il Savoia e il Benevento in Serie C1, prima di passare alla Serie B.

Il Siena, nel 2000-2001, decide di scommettere su Tiribocchi, che segna ben 8 gol in 34 presenze in quella stagione. Risultati entusiasmanti per il Tir, che all’epoca dei fatti aveva solo 22 anni.

Tuttavia, nonostante il suo momento di forma, il suo ritorno al Torino e il suo debutto in Serie A non portano i risultati sperati. Del resto, con attaccanti come Cristiano Lucarelli e Fabio Quagliarella, la concorrenza è veramente forte.

Pazienza, c’è ancora tempo!


 

Di nuovo il Siena, di nuovo il Toro, il Chievo e… la Champions!

Passata una stagione in prestito all’Ancona, il Tir vorrebbe tornare a Torino per giocarsi infine le sue carte coi Granata, ma comprende presto che il club piemontese non potrebbe ancora garantirgli il minutaggio che merita.

E qui Simone decide di dare una svolta alla sua carriera, tornando a Siena, dove pochi anni prima aveva già dato prova di essere capace di grandi cose.

In Toscana, Tiribocchi conferma di avere un grande feeling con la rete e mette a segno 16 reti in 34 apparizioni, la sua migliore performance da quando ha iniziato la sua carriera nel calcio professionistico. Alla fine della stagione, arriva il suo primo grande traguardo: la vittoria della Serie B. Il Siena sale così nella massima categoria, mentre il Tir… rimane in B.

Eh sì, perché finalmente la dirigenza del Torino (nel frattempo retrocesso in B) si è convinta e Tiribocchi può godersi la sua prima stagione completa in Granata. Alla fine del 2003-2004 totalizza 38 presenze e 11 gol, dimostrando alla dirigenza il suo valore e togliendosi più di un sassolino dalla scarpa.

Quella sarà però anche la sua ultima stagione come giocatore del Toro, perché durante l'estate arriva la sua grande opportunità: il Chievo Verona decide di acquistare il suo cartellino e il 10 luglio 2004, Tiribocchi si trasferisce in Veneto.

La prima stagione in serie A in gialloblù è discreta, con 23 presenze e 6 gol.

L’allenatore è inizialmente Mario Beretta, ma mister Maurizio D'Angelo subentra a tre giornate dalla fine per centrare l’obiettivo salvezza. I gol di Simone e del bomber di provincia per eccellenza, Sergio Pellissier, trascinano i veneti che riescono così a salvarsi - missione compiuta!

A questa seguono altre due stagioni di ottimo livello per il Tir nella città di Romeo e Giulietta: l’anno successivo segna 7 reti in serie A e la squadra riesce addirittura a piazzarsi quarta, grazie anche all’esplosione del bomber Amauri, qualificandosi così niente meno che per la Champions League.

Così, a ventotto anni, il Tir prova una delle massime soddisfazioni per un calciatore professionista: l’esordio in Champions, che avviene ai preliminari contro il Levska Sofia. La squadra viene purtroppo eliminata ed entra in Coppa UEFA, dove peraltro Tiribocchi mette a segno una rete contro il Braga al Bentegodi.

La pioggia di gol a Lecce e la Dea

Il 10 gennaio 2007 arriva per Simone una nuova esperienza poiché il Lecce di Giovanni Semeraro decide di portarlo nel Salento.

Laggiù, nel "Tacco d'Italia", in quel lembo di terra baciato dal sole e cullato dal mare, il Tir vive due stagioni e mezzo di altissimo livello, collezionando 95 presenze e 39 gol. Nel 2007-2008, ottiene addirittura la promozione in Serie A, anche se la squadra retrocederà la stagione successiva.

Da Lecce l’attaccante se ne va nel 2009, portandosi via tanti, tanti gol e la soddisfazione di aver provato a tutti ancora una volta le proprie qualità.

Il gol più bello in giallorosso? Probabilmente quello segnato contro il Bari al San Nicola nella partita terminata poi 0-4 del 22 Dicembre 2007. Rinvio lungo di Benussi, lunghissimo, talmente lungo che lancia direttamente il Tir a rete: lui non si fa troppe domande, inquadra la porta, vede Gillet leggermente fuori dai pali, e da fuori area scarica un potentissimo sinistro a incrociare che si insacca sotto la traversa.

Come dicevamo, però, il 2009 segna il suo passaggio nell’ultima grande squadra della sua carriera: l’Atalanta di mister Antonio Conte. In verità, di allenatori l’Atalanta in quella stagione travagliata ne cambierà ben 4: il Tir si impegna e lotta come un leone e mette a segno 11 reti in 37 presenze, una di queste nello scontro salvezza ancora contro il Bari, ma purtroppo questo non basterà ad evitare la retrocessione ai nerazzurri.

Nel corso della stagione 2010-2011, con la maglia dell'Atalanta, Tiribocchi raggiunge l’importante traguardo delle 200 presenze in Serie B, e segna ben 14 gol aiutando la squadra a riconquistare subito la promozione in A.

Tuttavia, nonostante ciò, la stagione successiva non lo vede come protagonista e Simone, che di stare seduto a girarsi i pollici proprio non ne vuole sapere, decide di cercare nuovi contratti per concludere la sua carriera calcistica da protagonista.

Dopo una breve esperienza con la Pro Vercelli, chiude la carriera nella terra natale di sua moglie, Vicenza. La prima stagione è deludente, la seconda migliore, ma in ogni caso  il 14 Luglio 2014 l’ormai trentaseienne Simone Tiribocchi decide di ritirarsi dal calcio giocato e di intraprendere una carriera nel settore giovanile del Lane.

Così si chiude il capitolo di Tir Tiribocchi, un campione che ha scritto pagine memorabili nel calcio di provincia e ha lasciato un'impronta indelebile anche sui palcoscenici più prestigiosi del calcio europeo. La sua è stata una carriera ricca di successi e di emozioni, un viaggio che rimarrà inciso nella memoria dei tifosi e nel cuore degli appassionati del bel gioco - e di tutti noi amanti dei campi di provincia!

Ti potrebbero interessare anche ...

Enzo Maresca, esiliato e felice

Bocciato ed esonerato a Parma, ora Maresca sta esprimendo al meglio il proprio calcio a Leicester, alla ricerca del ritorno in Premier League. Pronto a farci rimpiangere un altro allenatore italiano che non abbiamo saputo appieno valorizzare.
7 minuti Leggi subito

Fabiano Santacroce, il braccetto perfetto

Gli esordi con Zeman, da giovanissimo, a Brescia. Poi il passaggio al Napoli, dove diventa oggetto del desiderio delle migliori squadre europee. Dove è finito il talento di Fabiano Santacroce? Uno dei difensori più promettenti che il calcio italiano abbia prodotto negli ultimi 20 anni
4 minuti Leggi subito

Djibril Cissé, Il redivivo

Proprio quando sembrava tutto finito, Djibril Cissè ha saputo tornare vivo, proprio come Leonardo Di Caprio in The Revenant. L’eterna lotta dell’attaccante, che doveva trascinare la Francia ai Mondiali del 2006, con un destino avverso e bieco.
6 minuti Leggi subito