Goran Pandev, un giocatore differente
Goran Pandev è un calciatore differente perché ha qualcosa di diverso rispetto a tutti gli altri. Non è solo tecnicamente prelibato, sopraffino quando serve, dolce ma allo stesso tempo pragmatico. Ad esempio quella splendida punizione piazzata sotto il sette nel derby contro il Milan il 24 gennaio 2010.
Era l’anno del Triplete e c’era Mou in panchina. Goran ha anche altro: serio, professionale, vincente, infinito. A 37 anni – quasi 38 – ha dimostrato al mondo intero di cosa significhi dedicare una vita intera al calcio, con la testa giusta, da campione.
Pandev, Re di Macedonia
Dopo aver trascinato la sua Nazionale, la Macedonia, alla prima storica partecipazione a un Europeo, Goran ha pure segnato la rete all’esordio del torneo, nel debutto contro l’Austria. Gol storico. Il secondo più anziano nella fase finale della competizione.
All’età di 37 anni e 231 giorni non è da tutti. Anzi. Per pochi. Per uno come Pandev sicuramente. Il 21 giugno, giorno in cui Pandev ha messo un punto finale al suo percorso con la Nazionale: una passerella d’onore, tra lacrime e abbracci. E una scritta a caratteri cubitali in italiano che spunta dagli spalti:
Grandissimo, perché a 38 anni compiuti ha deciso di non appendere gli scarpini e continuare, andare avanti, giocare, segnare. L’obiettivo è chiudere la carriera in bellezza, tra l’amore del pubblico allo stadio. E chissà, magari toccare quota 500 partite ufficiali in Serie A.
Mancino naturale, dribbling, uomo squadra, uomo spogliatoio. Pandev – in campo – è spesso al posto giusto nel momento giusto, e ha scelto di condividere la sua vita con Nadica, sua moglie, dalla quale ha avuto tre figli. Goran è uno serio ma l’altra sua grande storia d’amore, con la Lazio, è finita male.
Da fuori rosa al Triplete
Dopo la stagione 2008-2009 viene messo fuori rosa per colpa di un mancato rinnovo del contratto e a seguito dei rifiuti di Lotito di rescindere il contratto, il macedone minaccia anche di adire le vie legali per perseguire il suo scopo, ossia lasciare la Lazio.
Obiettivo raggiunto.
Il giocatore riesce a svincolarsi e la Lazio viene condannata a pagare un risarcimento danni di 160 000 euro, più le spese processuali. Il 4 gennaio 2010 firma un quinquennale da € 3 milioni di annui con l’Inter con cui vincerà tutto e si confermerà anche al di fuori della ‘Provincia’ alzando una Champions e non solo, in campo internazionale.
La consacrazione che meritava Goran. Un calciatore differente.