Giuseppe Mascara, il 10 che nobilita la provincia
E poi c’è chi la Provincia l’ha nobilitata, con un gesto tecnico straordinario, iconico, da grande campione. Il 1 marzo 2009 Giuseppe Mascara è il centravanti del Catania allenato da Walter Zenga. Contro, il rivale di sempre, il Palermo. Derby sentitissimo. ‘Peppe’ riceve palla nel cuore del centrocampo, e calcia. Boom. All’improvviso. Un tiro no-look che lascia di pietra tutti, anche i rivali Miccoli e Cavani. Ma soprattutto il portiere, Amelia, che si vede battuto da una posizione impossibile, da quasi 50 metri.
Dalla provincia alla nazionale
Mascara è questo. Estro, fantasia, improvvisazione. La stoffa del numero ’10’ al servizio della Provincia. Un numero ’10’ che ha assaggiato la polvere dei campetti di periferia e si è formato nelle serie minori. Senza paura. Dalla C alla B alla massima serie. Ragusa, Battipagliese, Avellino, Salernitana, Palermo, Perugia, Catania, Napoli. Fino alla Nazionale, anche se solo per un’amichevole contro l’Irlanda del Nord. Era talmente emozionato che, durante l’inno, non riusciva nemmeno a respirare. Peppe ha segnato 150 reti tra i professionisti e pensate che il vecchio patron del Catania, Luciano Gaucci, lo stimava talmente tanto da dargli mille euro a ogni gol segnato. Ha fatto un affare, Mascara ovviamente.
La provincia al centro del villaggio
Nel suo percorso ci sono stati due picchi. Uno sportivo, l’altro più personale, a tratti stravagante. Il 27 settembre 2011 debutta in Champions League nella seconda partita della fase a gironi vinta per 2-0 in casa contro il Villarreal. Dalla massima competizione europea all’esperienza all’estero. Già perché Mascara dopo aver risolto il vincolo contrattuale con il Novara, nell’estate 2012 firma un biennale con l’Al-Nasr dove ritrova Walter Zenga, già suo tecnico ai tempi del Catania. Perché alla fine di tutto la Provincia è sempre al centro del villaggio.