Francesco Cozza, una carriera color amaranto
Francesco Cozza nasce a Cariati il 17 gennaio 1974, sulla west coast della provincia di Cosenza. E lì comincia a tirare i primi calci ad un pallone, distinguendosi per la sua classe cristallina e per un fisico estremamente asciutto.
La prima caratteristica porterà il DS della Reggina Gabriele Martino a proporre al Cozza appena dodicenne di entrare nelle giovanili della squadra, la seconda invece lo spingerà a formulare la proposta con una scelta di parole piuttosto peculiare:
“Vieni a Reggio Francesco, con un po’ di bistecche ti faremo prendere qualche chilo”.
Detto, fatto. Il giovanissimo Ciccio coglie al volo l’occasione e si trasferisce a Reggio Calabria, dove si ferma per ben sei anni. Allo scoccare della maggiore età, gli viene proposto di entrare nella Primavera del Milan, e il ragazzo di Cariati non si fa pregare: prepara le valigie e parte alla volta della Madonnina.
Può darsi che una leggera lacrima di commozione sia scesa sulle lacrime del giovane Cozza al momento della partenza, ma soltanto perché ancora non immaginava che la storia d’amore con la Reggina fosse appena agli inizi.
Da Reggina a Reggiano il passo è breve
E proprio coi Diavoli il giovanissimo Francesco disputa la sua prima partita tra i professionisti agli ottavi di Coppa Italia 93-94 contro il Piacenza a San Siro.
Tuttavia quella prima presenza sarà anche l’ultima per lui tra i rossoneri: anche se il presidente Berlusconi lo ammira moltissimo (“l’erede di Demetrio Albertini”, così lo definisce il Caimano) nelle gerarchie a centrocampo è ultimo, e così nel 1994 viene ceduto in prestito alla Reggiana.
Al prestito a Reggio Emilia, dove peraltro esordisce in Serie A al San Nicola Di Bari, seguono altri tre prestiti al Vicenza, alla Lucchese ed al Cagliari. Già con i veneti Ciccio trova finalmente il minutaggio che si merita e può dare a tutti un primo, vero assaggio della sua classe, contribuendo alla storica promozione in Serie A dei magnagatti arrivata dopo 34 anni nella serie cadetta.
Dopo 4 stagioni in prestito, il 23enne Cozza passa infine al Lecce a titolo definitivo.
Due buoni compagni di viaggio non dovrebbero mai lasciarsi
In Puglia Ciccio ci rimane due stagioni, totalizzando 27 presenze e 2 gol. Continua a far intravedere le proprie grandi potenzialità, ma ancora non sembra aver trovato la giusta continuità né un posto da chiamare casa.
Accade così che l’allora presidente della Reggina Lillo Foti, giunto all’aeroporto di Fiumicino, vi incontra uno spaesato ragazzo di Cariati che da anni gli piace da impazzire.
Ciccio Cozza è diretto verso Lecce, mentre in mano lui ha un biglietto per Reggio Calabria, ma decide di fare la follia: l’imprenditore calabrese fa al volo un cambio destinazione e sale sullo stesso aereo del centrocampista. E su quell’aereo riesce a persuaderlo a tornare a casa. Dopodiché, come racconta lo stesso Ciccio, i due atterrano a Lecce e scendono, insieme, a Reggio in macchina.
Un nuovo capitolo amaranto
Il ritorno alla Reggina è un trionfo. Non subito, perché la prima metà stagione è penalizzata da una lunga serie di infortuni, ma nel girone di ritorno gioca tutte le partite e mette a segno 2 gol, contribuendo in maniera importante alla seconda promozione in Serie A della sua carriera, e questa volta a casa sua.
Da lì in poi per Ciccio è tutta discesa: i suoi splendidi gol dalla distanza, la sua eleganza palla al piede, le sue punizioni incantano Reggio. Nonostante la presenza in campo di un certo Andrea Pirlo, il ragazzo riesce comunque a trovare spazio, anche sui calci piazzati. Per gli amaranto Cozza diventa così importante da essere elevato al rango di capitano della squadra.
Tra il 1999 e il 2004 Francesco dà il meglio di sé, e i fantallenatori della prima ora ricorderanno bene che vent’anni fa il nome di Cozza era tra i primi ad essere chiamati all’asta. Il classico attaccante listato centrocampista, il classico nome “piccolo” solo in apparenza, il classico campione di provincia che a conti fatti rende più di tanti presunti fuoriclasse.
In cinque anni colleziona 151 presenze e totalizza la bellezza di 29 gol: di mezzo, una sciagurata retrocessione, seguita però subito dal ritorno in Serie A.
Il capitano ormai è inarrestabile, e nella stagione 2003-2004 mette addirittura a segno la bellezza di 8 reti.
Partenze, ritorni e ancora partenze
Ciccio è diventato veramente un ottimo centrocampista, e a questo punto ha raggiunto una costanza di rendimento mai avuta prima. Tanto che nel 2004 Luigi De Canio, che l’aveva allenato proprio con la Reggina un anno prima, lo vuole a tutti i costi al Genoa.
Francesco accetta e parte alla volta della Lanterna per un’altra avventura, ma purtroppo la sorte non è generosa con lui. De Canio viene esonerato dopo pochissime partite, e il nuovo mister Serse Cosmi non vede Cozza neanche con il cannocchiale. L’ormai trentunenne non ha nessuna intenzione di sedersi in panchina, specie dopo i successi ottenuti in terra natìa, e così…
…Torna ancora lì, sempre lì, a Reggio Calabria. In realtà ci arriva dopo un ping pong tra la Reggina, appunto, e il Siena, e solo nel 2007 torna in amaranto a titolo definitivo, all’età di 33 anni. Nella stagione 2005, trascorsa in prestito nella squadra calabrese, gioca addirittura da punta in coppia con Amoruso. E a questo ruolo si adatta con sorprendente prontezza, complice il suo innato fiuto del gol: ne sono testimoni le ben 9 reti in 32 gare disputate.
Alla Reggina poi resta altri due anni, segnando altre 10 reti. Nel 2009 lascia la squadra per l’ultima volta da calciatore: vi tornerà come allenatore e a varie riprese per rivestire altri ruoli manageriali.
L’addio al campo, Ciccio Cozza oggi
L’ultima stagione della sua carriera Ciccio Cozza la gioca alla Salernitana, e nonostante sia costellata di infortuni il centrocampista riesce a segnare ben 4 gol in 15 partite.
Il 23 marzo del 2010 gioca la sua ultima partita, contro il Lecce. Il dato più impressionante che lascia Ciccio al momento dell’addio al calcio giocato è la media gol mantenuta alla Reggina: i numeri parlano di 235 presenze e 48 reti. Questi 48 gol, peraltro, fanno di lui il secondo marcatore di sempre della Reggina in Serie A.
È dietro solo a Erminio Bercarich, storico giocatore gli anni 40 dalla storia travagliata, che con 71 gol guida la classifica. Ma era un centravanti…
E oggi? Dopo la fine della carriera da calciatore, Ciccio è tornato subito a Reggio come aiuto tecnico, e da lì ha intrapreso un percorso da allenatore che l’ha portato a girare tra tante squadre di serie minori tra cui, ovviamente, la Reggina.
Quando non è sotto contratto con qualche altra squadra in giro per l’Italia, l’indimenticato Ciccio Cozza vive a Reggio, dove ha anche fondato una scuola calcio.
E a riassumere in poche parole quello che Reggio rappresenta e ha rappresentato per lui ci pensa proprio Ciccio in prima persona, quando ci dice: