Salta al contenuto principale
TDP Originals

Eupremio Carruezzo, fuoco di Puglia

Ci sono nomi, soprattutto nello sport e in particolare nel calcio, che restano impressi nella memoria, vuoi per le gesta vuoi per le particolarità; alcuni evocano ricordi e diversi tra loro, dalla figurina alla curva fino al servizio Rai della Domenica, dipende in quel momento da che parte stavi. Perché gli anni passano, ma certi nomi restano per sempre ... come quello di Eupremio Carruezzo
Image
Eupremio Carruezzo - Illustrazione Tacchetti di Provincia

8 Dicembre 1969, il Brindisi sbanca Crotone con una rete di Minervini, sono i giorni in cui allo stadio si impazzisce per Renato Campanini, si sogna la B e una città intera è stretta attorno alla sua squadra di calcio; nessuno può immaginare che il giorno dopo, proprio a Brindisi, venga alla luce una piccola creatura che nemmeno vent'anni più tardi vestirà la stupenda maglia con la V, un bimbetto col pallino del calcio e la vocazione del gol. 

Il nome particolare, il cognome invece diverrà familiare nella classifiche marcatori per un ventennio: ecco a voi Eupremio Carruezzo. 

L'Eupremio della lampada

Eupremio deriva dalla lingua greca, richiama lo splendore ellenico essendo stato portato da illustri filosofi e significa principalmente buon consigliere, saggio. Non è molto diffuso e crea qualche problema a chi non è avvezzo alle particolarità; quando il giovane Carruezzo finirà sulle figurine, infatti, la Panini (e affini) troverà l'escamotage di variarlo in Eugenio, i compagni di squadra invece opteranno per un più comodo Tony, il primo fu Mauro Nardini da Massa, a lui Eupremio proprio non viene, Tony è più facile e per renderlo credibile ci mette di mezzo anche una vaga somiglianza con Banderas; il ragazzo brindisino accetta, sarà Tony per sempre! 

La carriera di Carruezzo parte dalla sua città; il Brindisi degli anni ottanta ha esaurito il bonus anni d'oro e la B è già un ricordo (quattro stagioni consecutive dal 1972 al '76), però si naviga in C1 che non è affatto male, Boccolini e Ansaloni si alternano sulla panchina e Tony trova modo di esordire all'ultima giornata in quel di Siena, diciotto minuti al posto di bomber Vitali e il battesimo è cosa fatta, per i brindisini decimo posto e riconferma nella terza serie nazionale. 

La riconferma la ottiene anche Eupremio, nel campionato 1987/1988 Ansaloni lo fa giocare ben trentadue volte in una squadra che comprende Benarrivo, Pochesci, Bergamaschi e il portiere Laveneziana, una bella scuola di vita per un ragazzo desideroso di arrivare, i numeri ci sono, il gol non arriva ma si accorgono di lui poco distante ed ecco che per il torneo 1988/1989 la giovane punta viene arruolata dal Barletta che disputa il suo secondo campionato di Serie B. 

In biancorosso Carruezzo può apprendere i trucchi del mestiere da due autentici big della pedata. Evaristo Beccalossi e Francesco Vincenzi, due che a Milano, su sponde diverse, hanno infiammato i cuori di "San Siro", sono anni in cui la B è di un livello molto elevato, ci puoi incrociare anche nazionali argentini o svedesi, vedi Barbas, Pasculli, Stromberg. 

La stagione barlettana ha come obiettivo la permanenza in cadetteria, Gesualdo Albanese è il traghettatore dell'undici biancorosso e dà fiducia al ragazzo che si trova a esordire da titolare già alla prima di campionato, vuoi l'assenza dell'Evaristo e del Vincenzi ecco Carruezzo al centro dell'attacco contro la super Cremonese di Bruno Mazzia; finisce 2-2 ed Eupremio guadagna la riconferma per il derby di Taranto (1-0 per gli jonici), poi rientrano i titolari ma quel giovanotto brindisino ormai ha il suo spazio. Al termine della stagione le gare saranno 17 con la ciliegina della doppietta a Brescia nel 2-2 del 25 marzo, missione salvezza portata a termine e quando pare sul punto di rientrare nella sua Brindisi, ecco arrivare la chiamata di Ansaloni che nel frattempo è passato alla Salernitana. 

L'ex tecnico del brindisino crede ciecamente nelle qualità del ragazzo e lo inserisce in un attacco che in C1 ha pochi eguali, lo scuola Udinese Gonano, l'esperto Maurizio Lucchetti già in B a Cosenza e l'ex Torino ed Empoli Adelino Zennaro, prodotto di quel genio giovanile chiamato Sergio Vatta. 

Carruezzo gira assieme a tutta la squadra, la Salernitana forse fatica un pochetto ad ingranare ma alla distanza si dimostra complesso di caratura superiore, Di Bartolomei dirige in campo e gli altri obbediscono da bravi orchestrali; Eupremio timbra tre reti nel girone di andata (vittime  Torres, Francavilla e Palermo) poi alla diciannovesima (Salernitana-Fidelis Andria) si infortuna gravemente e giusto la promozione in B lenisce una delusione grande come il mare. 

Salerno ha voglia di emergere, almeno quanto questo centravanti tutto grinta e voglia di gol, Ansaloni lo riconferma a occhi chiusi ed ecco che i granata partono a razzo in cadetteria, Pasa inventa giocate apprese anni addietro da tale Zico e Carruezzo segna la rete della prima vittoria in campionato nel nuovo "Arechi", un 1-0 all'Ancona che proietta la Salernitana in vetta; il campionato è di un livello assoluto, il girone di ritorno vede i campani calare e Carruezzo segnare altre quattro reti, l'ultima delle quali alla trentottesima quando i granata sconfiggono il Cosenza 2-0 e si guadagnano il diritto allo spareggio salvezza proprio con i calabresi, 36 punti (la vittoria ne assegnava due) non sono bastati a garantire la permanenza in B. 

È in campo quando quel pomeriggio a Pescara la decide Marulla, il Cosenza resta in cadetteria e a Salerno si torna in C1, Carruezzo saluta, col cuore in gola va ad Ancona, per lui sarà ancora seconda serie nazionale. 

Adriatico, Brianza e Laguna

Ai piedi del Conero trova una realtà in rampa di lancio, i tempi per salire in Serie A sono maturi e sotto la guida di Vincenzo Guerini i dorici compiono il miracolo; il reparto avanzato fa leva sull'esperienza di Sandro "Cobra" Tovalieri e sulla verve del giovane Bertarelli (figlio dell'ex punta cesenate anni 70), Carruezzo è l'alternativa che il mister utilizza per dar fiato ai titolari. 

A fine torneo l'Ancona approda per la prima volta in Serie A, Tovalieri e Bertarelli ne fanno nove a testa ed Eupremio mette assieme ventun apparizioni corollate da due reti, una fondamentale a Reggio Emilia per un pareggio che conservava la leadership della classifica, la retrocessione della stagione precedente è perciò vendicata, ma il brindisino non sale in A e si sposta a Monza, ancora B ma con l'obiettivo di restarci. 

In Brianza c'è Giovanni Trainini alla guida della squadra, Eupremio incomincia titolare ma pian piano perde posizioni, si impone Edoardo Artistico in una stagione nella quale arriva un anonimo quattordicesimo posto con una sola rete marcata nella sconfitta di Cosenza (1-2), Carruezzo firma il vantaggio poi un doppio Bia regala la vittoria ai rossoblù silani. 

L'esperienza monzese non è stata certo esaltante e così l'attaccante brindisino rientra alle pendici del Conero con l'Ancona frattanto tornata in Serie B; quattordici minuti nel rovescio di Venezia (0-4) sono l'unico scampolo che Guerini gli concede fino a novembre, così Eupremio parte proprio per la laguna dove andrà a completare il reparto avanzato assieme a Campilongo e Cerbone in sostituzione di Bonaldi accasatosi a Vicenza. 

Agli ordini di Maroso la punta è la prima alternativa ai due titolari, gioca perlopiù da subentrato e comunque riesce a segnare cinque gol in quindici spezzoni, spicca la doppietta nel 2-0 al Cosenza siglata dopo aver sostituito Campilongo al 38'. 

C di Carruezzo

Tony ha troppa voglia di essere determinante, la B la regge benissimo ma non ha ancora trovato quella continuità che cerca, così in estate sceglie di tornare a un antico amore che anni prima gli regalò la possibilità di esordire tra i cadetti: Barletta. 

I biancorossi vivacchiano in C1, le vacche grasse sono passate e si cerca di mantenere il professionismo pur tra mille peripezie; Carruezzo si cala nella parte in una squadra che durante l'anno avvicenda Russo con Mari per poi richiamare il primo, la stagione porta un undicesimo posto e questo nonostante la rosa comprenda giocatori quali Tomasoni, Battaglia, Traversa ed il portiere Gentili.

Carruezzo fa il suo giocando per trenta partite nelle quali segna dieci reti poi in estate la società viene cancellata e lui parte per la Campania dove indosserà una maglia storica che negli anni venti contese addirittura lo scudetto al Genoa, quella del Savoia di Torre Annunziata. 

Avanti Savoia

Qui Carruezzo trova l'ambiente ideale per esaltarsi all'ennesima potenza, la piazza ribolle d'entusiasmo dopo anni di magra, lui è parte di un reparto niente male che con Lunerti e Donnarumma esalta la folla nonostante il tredicesimo posto non renda onore adeguatamente; nove reti e la preparazione alla stagione successiva, qualcosa che a Torre Annunziata ricordano ancora oggi. 

È il campionato 1996/1997, il Savoia vola oltre ogni più rosea previsione con il tecnico D'Arrigo. In rosa c'è pure Baldieri che a suo tempo fece l'Under 21, ma la star è Eupremio che con le sue 18 reti (capocannoniere del girone) trascina la squadra prima al terzo posto e poi alla finale play off di Roma dove ha la meglio l'Ancona grazie ad uno striminzito 1-0; un sogno infranto e parzialmente dimenticato grazie alla chiamata della Reggiana che lo riporta in cadetteria. 

Serie A: toccata e fuga

Con Oddo però non funziona nonostante Carruezzo vada in gol già alla prima nell' 1-0 inflitto al Foggia; a fine ottobre Ventura lo vuole a Cagliari e lui accetta andandosi a giocare la possibilità di salire in A. In Sardegna la concorrenza è di livello, Muzzi e Dario Silva sono i titolari ma Tony fa il suo, rincalzo di lusso che quando viene chiamato risponde sempre presente. 

Gioca ventisette volte mettendo a segno tre reti, la più importante al minuto 89 della trentacinquesima grazie alla quale il Cagliari passa a Padova assicurandosi praticamente la promozione. 

Ventura lo vede e perciò una volta in massima serie Carruezzo è confermato, ma qui ci mette lo zampino la sfortuna; in un reparto formato da Muzzi, Mboma e Kallon, Eupremio si ricava quattro ingressi nelle prime cinque giornate, ma proprio nell'ultima (Cagliari-Bari 3-3) il ginocchio destro fa crack, il responso è drammatico: rottura del crociato anteriore! 

L'esperienza di Tony in Serie A è così già finita, quattro presenze e un infortunio che lo obbliga ai box per il resto della stagione. 

Dimensione C

Non tutti i mali vengono per nuocere però, è vero che nel momento clou la malasorte ci ha messo del suo, Eupremio però non è tipo da sconvolgersi e col piglio di chi si è sudato ogni conquista accetta di ricominciare dalla Serie C1 che diventerà il suo mondo. 

Il Livorno di Spinelli gli offre di far coppia con Igor Protti ed ecco che Carruezzo torna esplosivo con dodici reti due delle quali storiche per i labronici; una è l' 1-2 a Pisa e l'altra il gol che vale il pareggio nella gara di ritorno, poi parte per Como, stadio vista lago e stagione altalenante. 

In riva al lago, Carruezzo è il bomber (8 reti) di una squadra che entusiasma il "Sinigaglia", però la sua stagione è frenata dai fastidi fisici e le presenze sono solamente 19; certo è determinate per i comaschi che tornano in cadetteria grazie alla finale play off vinta sul Livorno. L'attaccante brindisino è così sul punto di rientrare in Serie B, ma nonostante un contratto che lo lega ancora per qualche stagione ai lariani accetta l'offerta dell' ambiziosa Lucchese e resta in C1. 

Probabilmente non pensava nemmeno lui di diventare ciò che è diventato a Lucca, in rossonero si ferma per sei stagioni (tutte in C1) e diventa icona di una tifoseria che in quanto ad attaccanti non si è mai fatta mancare nulla (Paci, Rastelli, Simonetta, Folli ecc.); agguanta la finale play off nel 2002 ma deve arrendersi alla Triestina, segna 21 reti in quella stagione ed alla fine sarà il secondo bomber di sempre dietro Roberto Paci, saranno 79 i centri in rossonero e quando andrà via più di una lacrima bagnerà il volto di coloro che popolano ogni domenica il "Porta Elisa". 

Il finale decide poi di scriverlo a San Marino, siamo nel campionato 2007/2008 e i titani disputano il torneo di C2, qui Eupremio gioca ventinove volte e segna sette reti, l'ultima in carriera il 6 aprile 2008 a Prato, è il momentaneo 1-2 per la sua squadra (finirà poi pari), quinto posto e scarpe al chiodo. 

Sono passati ventidue anni dagli esordi di Brindisi, Ansaloni suona già come il nome di un altro tempo, un tempo lontano, lontano come lo stesso appellativo scelto dai genitori di questo attaccante che riporta addirittura all'antichità; c'è perfino chi in Sardegna ha preso ispirazione da Eupremio per creare un personaggio in racconti di fantasia, qualsivoglia maniera girare è un nome particolare, come peculiare è la storia del bomber che ha saputo costruirsi una carriera più forte di tutto.  

Infortuni e sfortuna spostatevi, passa e segna Eupremio! 

Racconto a cura di Fabio Mignone

Ti potrebbero interessare anche ...

Stefano Cusin, dove c'è calcio

Una vita in viaggio, nei luoghi più sperduti del pianeta, ad insegnare calcio, laddove prima non c’era quasi niente. Stefano...
5 minuti Leggi subito

Ulf Kirsten, il panzer della DDR

È stato, dopo Gerd Muller, il più letale predatore d’area che la Germania, unita e non, abbia mai visto. Ma...
5 minuti Leggi subito

Felice Natalino, vivere per raccontare

Felice Natalino si ritira a soli 21 anni per un grave problema cardiaco quando la sua carriera è appena decollata...
9 minuti Leggi subito