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Jonás Gutiérrez, Il miracolo del Galgo

Nel 2015 Jonás Gutiérrez vince due battaglie: la sua personale, contro un tumore recidivo al testicolo, e quella del Newcastle per la salvezza, segnando il gol decisivo all’ultima partita.
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Jonás Gutiérrez - Illustrazione Tacchetti di Provincia
" A volte sono le persone che nessuno immagina che possano fare certe cose quelle che fanno cose che nessuno può immaginare "

Lo dice Benedict Cumberbatch in “The Imitation Game”, film del 2014 in cui interpreta splendidamente la parte di Alan Turing, il matematico inglese che, in piena seconda guerra mondiale, riuscì a decodificare i codici creati dalla macchina Enigma, tramite la quale l’esercito nazista comunicava in tutto il mondo. Un’impresa che invertì le sorti del conflitto, rappresentando una vera salvezza per l’esercito alleato.

Nessuno credeva in Turing, nessuno immaginava che ci sarebbe riuscito. Sapeva di essere un genio, e non faceva nulla per nasconderlo. Sapeva che il suo intelletto era superiore a molti suoi colleghi. Ma soprattutto, era omosessuale. E a quel tempo esserlo voleva dire essere trattati come “il diverso”, una persona con problemi.

Al St. James’ Park di Newcastle, allo stesso modo, il 24 maggio 2015 nessuno avrebbe mai immaginato che a regalare la salvezza ai Magpies sarebbe stato El Galgo Jonás Gutiérrez.

Una diagnosi tremenda e un calvario infinito

Il motivo è molto semplice. Jonas è stato fuori per 18 mesi. Un anno e mezzo.

Un calvario, iniziato nel 2013 dopo una partita con l’Arsenal. Un colpo, i controlli e la tremenda diagnosi. Tumore al testicolo. Da operare immediatamente.

In quel momento Jonás Gutiérrez è uno dei titolari inamovibili del Newcastle, club in cui è approdato nel 2008. Stabile anche nel giro della nazionale argentina, con Maradona che lo inserisce nella lista dei 23 partecipanti per la disgraziata spedizione ai mondiali sudafricani del 2010.

Ma la diagnosi è davvero impietosa. Serve uno stop immediato per affrontare il ciclo di cure, che Jonas svolge in Argentina.

L’operazione si conclude in maniera positiva, per recuperare la condizione il Newcastle lo manda 6 mesi in prestito al Norwich, dove riesce pure a giocare qualche partita. Ma il suo unico obiettivo è quello di tornare in bianconero; ricominciare da dove aveva lasciato.

Ritorna effettivamente ai magpies, ma il 3 novembre arriva un’altra mazzata: il tumore si è riproposto, il testicolo sinistro va asportato totalmente.

Ora, difficile capire dove El Galgo abbia trovato la forza, dopo l’operazione e un nuovo, lancinante, ciclo chemioterapico, di pensare ancora ad un ritorno in campo.

Sta di fatto che il 4 marzo 2015 al St. James’ Park sono tutti in piedi, sia i tifosi del Newcastle sia quelli del Manchester United, quando entra in campo al posto di Ryan Taylor. Con capitan Coloccini che, in segno di rispetto, si toglie la fascia per infilarla al suo braccio sinistro.

Il ritorno in campo di dopo aver sconfitto il cancro

Un guerriero a caccia di spazio

La squadra però, gioco forza, ha dovuto abituarsi alla sua assenza. Alan Pardew se n’è andato, al suo posto c’è il traghettatore John Carver. La stagione è una delle più difficili della centenaria storia del Newcastle in Premier League, con la squadra mai in grado di allontanarsi dal pantano della zona salvezza.

All’ultima giornata al St. James’ Park, il match decisivo. Arriva il West Ham. Vivere o morire. Resta solo da scegliere il proprio destino.

Jonas si è riuscito a ritagliare un po’ di spazio nel finale di stagione. E in quest’ultima partita Carver, forse sentendo l’odore del miracolo, decide di schierarlo titolare.

Chissà se nelle notti precedenti il tecnico ha avuto modo di vedere la splendida pellicola diretta da Morten Tyldum (The Imitiation Game, appunto), uscita solo qualche mese prima. 

A noi piace pensare di sì. Ci piace pensare che la frase pronunciata dal protagonista abbia convinto il tecnico a crederci. A considerare possibile il fatto che la salvezza sarebbe passata dai piedi di Jonás Gutiérrez. Quel Galgo che non si sapeva nemmeno se sarebbe mai tornato a giocare. Quel ragazzo a cui le cure hanno accorciato i lunghi capelli mori, e a cui la società ha già deciso di non rinnovare il contratto in scadenza il mese successivo.

Di cosa diamine può aver paura uno che ha combattuto una battaglia così?

Salvezza: in tutti i sensi

In questi casi il calcio sa essere benevolo. Se lo ami fino in fondo, se sei disposto a tutto pur di vivere con lui, sa ripagarti.

Accade dunque che al 54′ Sissoko sblocchi la partita su delizioso assist di Jonás Gutiérrez. E che il Galgo, a 5 minuti dalla fine, decida di mettersi in proprio con un destro da fuori area, sigillando con il suo gol la salvezza della squadra.

L’immagine che vede Jonas levarsi la maglia e, con sguardo spiritato, esultare davanti ai tifosi in delirio,sommerso dall’abbraccio di tutti i compagni, resta una delle più belle immagini che lo sport ci abbia regalato negli ultimi 20 anni.

Il gol salvezza di Jonás Gutiérrez contro il West Ham

E non importa che il finale di questa storia sia piuttosto triste, con la diatriba tra Jonás Gutiérrez e il Newcastle che finirà addirittura per tribunali.

Quello che conta è che Jonas c’è, è tornato, e tutt’ora continua la sua storia d’amore con il gioco del calcio, con i colori del Banfield.

Sul suo corpo è scolpita la frase:

" Sono ancora vivo, più di quanto lo sia stato in tutta la mia vita "
Jonás Gutiérrez
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