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Il primo abbraccio di Napoli a Maradona

E’ il 5 luglio 1984 quando il San Paolo apre le porte al più grande giocatore al mondo: Diego Armando Maradona. In 60 mila accorrono allo stadio, pagando una quota simbolica di 1.000 lire, per vedere il più grande di tutti i tempi.

Prima di quel pomeriggio, però, i napoletani rimasero col fiato sospeso per oltre un mese aspettando che Ferlaino e Juliano concludessero l’acquisto del giocatore dal Barcellona. I tifosi, però, furono i primi a crederci. Leggenda narra che un centinaio di bambini furono battezzati col nome di Diego quando l’acquisto di Maradona era soltanto una voce.

Torniamo al San Paolo, ore 18:30 quando Diego esce dal sottopasso sommerso dai fotografi. Ha timore, torna giù, poi risale di qualche gradino ed esce. L’urlo del San Paolo si leva altissimo. Un boato impressionante che dura ininterrotto fino alla fine.

Maradona corre verso il centro del campo. Prende il microfono e cala il silenzio: “Buonasera napolitani! Sono molto felice di essere con voi, forza Napoli!”. Nel boato che si riaccende prende un pallone, fa qualche palleggio, e lo calcia altissimo con il suo sinistro verso il cielo azzurro.

“Nel tardo pomeriggio del 5 luglio 1984, in pochi minuti Diego Armando Maradona annulla la distanza chilometrica che separa Napoli da Buenos Aires. Nasce così una storia d’amore colossale: sportivamente confinata a 7 anni, in cui il fuoriclasse argentino conduce il Napoli in vetta all’Italia e all’Europa, ma emotivamente destinata all’eternità ... Un uomo speciale meritava un posto speciale, l’unico che lo potesse capire davvero e amare in maniera incondizionata. Lui l’ha trovato in quella calda giornata a Fuorigrotta. Il tempo consacrato al più grande dio del calcio di sempre, Diego Armando Maradona, si chiamava e si chiama ancora oggi Napoli.” (Dall’intro del libro: Maradona. 101 pillole di saggezza)

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