L'addio al calcio di Paolo Maldini

Ci sono partite che più di altre rimangono nella storia del calcio, e non perché si tratta di una finale o di una sfida che vale una stagione. Alcuni match sono scolpiti nella memoria dei tifosi semplicemente perché sono gli ultimi in cui è possibile vedere in campo una leggenda, un idolo, un fuoriclasse.

Fiorentina-Milan del 31 maggio 2009 è certamente una di quelle partite. Allo Stadio Franchi di Firenze, Paolo Maldini saluta il Milan, la Serie A e il calcio giocato dopo una carriera da sogno.

È il minuto 87 quando, nonostante i rossoneri abbiano esaurito i 3 cambi, Carlo Ancelotti richiama Maldini in panchina. Una cosa mai vista nel mondo del calcio. Il numero 3 rossonero capisce, ed emozionato si incammina verso l’uscita. Tutto il Franchi gli tributa una standing ovation. I giocatori di Milan e Fiorentina lo applaudono, per l’ultima volta.

La partita la vincono i rossoneri per 2-0 con le reti di Kaká e Pato e gli uomini di Ancelotti raggiungono la qualificazione in Champions. Il tutto però diventa un dettaglio se paragonato al fatto che quella è l’ultima volta da giocatore di Paolo Maldini con la fascia da capitano al braccio in maglia rossonera.

Quel giorno, al Franchi, Maldini gioca la sua 647 partita in Serie A, la 902 in carriera con il Milan con cui ha vinto 7 scudetti, 5 Supercoppe Italiane, 5 Champions League, 5 Supercoppe Europee, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Coppa Italia e 1 Mondiale per Club.

È la fine di una storia unica, irripetibile, iniziata il 20 gennaio 1985 contro l’Udinese al Friuli e durata ben 25 stagioni.

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