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La Fiorentina in finale di Coppa Campioni

Nel 1957 la Fiorentina arriva alla finale di Coppa Campioni. I Viola a cavallo tra gli anni ’50 e ’60 ottengono i migliori risultati della storia, un ciclo che inizia nella stagione 1955/56 con la vittoria del primo scudetto che regala la qualificazione automatica alla Coppa dei Campioni dell’anno successivo.

La Coppa dei Campioni 1956/57 è un torneo ben diverso rispetto alla attuale Champions League perché partecipano solo le squadre campioni nazionali. E' anche la prima edizione del torneo. La formula è del tabellone tennistico, con turni progressivi a eliminazione diretta. Anche i sorteggi non tengono conto delle teste di serie ma dell'area geografica di appartenenza sia per ottimizzare la logistica sia per organizzare meno viaggi possibili al di qua della Cortina di Ferro per le squadre dell’Est per il timore di tentativi di fuga di giocatori, dirigenti, tifosi. 

La Fiorentina arriva alla Finale eliminando agevolmente gli svedesi del Norrkoeping, gli svizzeri del Grasshoppers e gli slavi della Stella Rossa in semifinale.

Il 30 maggio 1957 la Fiorentina gioca la partita più importante della sua storia al Santiago Bernabeu davanti a 125.000 spettatori contro il Real Madrid del fortissimo Di Stefano. Il match si gioca di pomeriggio, per richiesta della Fiorentina non abituata alle luci dei riflettori. Ovviamente nessuna diretta televisiva (la tecnologia non lo permetteva). La partita viene seguita dai tifosi viola attraverso la radiocronaca di Nicolò Carosio.

La Fiorentina gioca una grande partita e cede al Real soltanto dopo un grave errore dell'arbitro che assegna un rigore agli spagnoli, a 20' dalla fine, per un fallo nettamente fuori dell'area di rigore. A 6' dalla fine Gento sigla il definitivo 2-0 per il Real.

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