Luca Toni porta l'Italia in semifinale
Dopo la sofferta vittoria agli ottavi contro l’Australia, con il gol su rigore trasformato da Totti a tempo scaduto, l’Italia di Lippi accede ai quarti di finale dove l’aspetta l’Ucraina di Shevchenko che, nel turno precedente, ha eliminato la Svizzera.
Il 30 giugno 2006 il CT schiera gli Azzurri con il 4-4-1-1 togliendo un attaccante per un centrocampista (Camoranesi). L’obiettivo è quello di far arrivare più palloni a Luca Toni, inspiegabilmente ancora all’asciutto.
Una vittoria secca, decisa contro l’Ucraina, proietterebbe l’Italia verso la semifinale, con ancora più convinzione e forza mentale.
Bastano pochi minuti agli azzurri per far capire da che parte gira il vento. Al 6′ Zambrotta scende lungo la fascia, si accentra, guarda la porta e fa partire un tiro da fuori che sorprende Shovkoskiy e s’insacca in porta. 1-0 e gara subito in discesa.
E’ un’Italia che piace, veloce sulla fasce, aggressiva a centrocampo. In attacco, invece, Toni ci prova, ci mette il cuore, lotta alla ricerca di quel gol che gli cambierebbe il Mondiale.
Poi, al 59’ del secondo tempo, il destino si compie. Totti dalla bandierina scambia corto con Grosso che restituisce la palla al 10 azzurro che di prima mette in mezzo, Toni anticipa tutti e di testa mette la palla in rete.
E poi, ancora Toni che come Paolo Rossi a Spagna ‘82 si sblocca alla quinta gara del torneo e fa doppietta, appoggia in rete il più facile dei tap in dopo una sontuosa penetrazione in area dalla sinistra di Zambrotta.
Il ricordo di quella giornata è tutto nell’esultanza di Toni con le mani portate all’orecchio. Un gesto che fa impazzire di gioia tutto il Paese e manda l’Italia in semifinale.
Per il terzo mondiale di fila, dopo Francia e Corea del Sud, gli Azzurri si trovano ad affrontare i padroni di casa: la Germania. Dopo due eliminazioni, stavolta sarà tutta un’altra storia.
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