Il meraviglioso gol di Ol-Owairan
L’Arabia Saudita per la prima volta nella sua storia si qualifica alla fase finale di un Mondiale. Considerata la nazionale più debole delle 32 partecipanti, i “figli del deserto” vogliono sorprendere. Stella di quella squadra è Saeed Al-Owairan.
È il 29 giugno 1994, si gioca a Washington, al Robert F. Kennedy Memorial Stadium, alle 12.30. Tradotto in temperatura: 43 gradi. In campo, per l’ultima partita del girone, Arabia Saudita e Belgio. In condizioni del genere risulta anche comprensibile che la partita non susciti nessuna emozione. Poi all’improvviso ci pensa Al-Owairan ad animarla.
Siamo a quasi 70 metri dalla porta del Belgio quando il numero 10 arabo riceve palla e si gira. Non trovando compagni a supportarlo decide di partire palla al piede verso la porta seminando, uno dopo l’altro, gli avversari fino all’area di rigore quando con un diagonale trafigge Preud’homme. E’ il gol vittoria che qualifica, contro ogni pronostico, l’Arabia Saudita agli ottavi di finale in un girone che la vedeva opporsi, oltre al Belgio, a Marocco e Olanda.
Rientrato in patria da eroe, Al-Owairan fu ricoperto d’oro, denaro, sponsor e premi, arrivando a guadagnare più di Baggio o Romario, per citare due eroi di quel Mondiale. Anche il Re Saudita vuole fargli un regalo e, accanto all’inevitabile mega villa e super auto, ne impone “l’embargo” per poterselo godere da vicino ogni settimana nel mediocre campionato saudita, bloccando così sul nascere l’interesse dei club europei.
Riavvolgendo il nastro e senza storcere il naso, per alcuni, il gol di Al-Owairan è considerato ancora più bello di quello di Maradona anche se ancora oggi, inspiegabilmente, non appare mai in nessuna classifica dei gol all-time.
Un gol che ha sicuramente cambiato la vita ad Al-Owairan ma forse non del tutto.
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