La tripletta di Ekdal distrugge l'Inter
15 goal segnati in carriera, 4 dei quali ad un'unica squadra ossia l'Inter. Basta questo dato per definire Albin Ekdal o la classica 'bestia nera' per gli avversari o un supereroe per la sua squadra, spesso etichettata come la sfavorita della sfida.
Come il Cagliari il 28 settembre 2014 quando scende in campo a San Siro per la quinta giornata di campionato. Sembra una partita segnata, dal risultato scontato, visto che i nerazzurri arrivano in gran forma e dopo un altisonante 7-0 al Sassuolo. Infatti i rossoblù, allenati da Zeman, si presentano con un solo punto in classifica. Visto i presupposti, il pronostico è scontato ed è tutto dalla parte dell'Inter, sostenuta dal suo pubblico e con pochi motivi per pensare ad una disfatta di proporzione epica.
Invece le cose vanno diversamente. Dopo dieci minuti, Nagatomo e Vidic vanno sulla stessa palla e si scontrano. Sau ne approfitta e fulmina con un destro Handanovic. Le cose sembrano sistemarsi al 18' quando Osvaldo fa 1-1. Ma le speranze di rimonta vengono immediatamente spazzate via dal doppio giallo a Nagatomo che lascia in 10 i suoi. Da quel momento, il Cagliari capitalizza la superiorità numerica e nello spregiudicato 4-3-3 di Zeman capita anche che un centrocampista si trasformi in bomber.
Quel centrocampista è Albin Ekdal che, nel giro di sedici minuti, dal 28' al 44', realizza una tripletta. Il poker mette in ginocchio l'Inter tanto che i tifosi manifestano il loro disappunto con fischi assordanti che accompagnano i nerazzurri nello spogliatoio all'intervallo. Nella ripresa il Cagliari si limita a gestire il largo vantaggio portando a casa la prima vittoria stagionale.
Ekdal, invece, entra nella storia ma è una gioia purtroppo per lui effimera, vanificata dalla retrocessione in Serie B al termine di una stagione con tre allenatori diversi in panchina ma nulla nulla potrà mai cancellare quel pomeriggio tanto strano quanto bello.
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