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L'esordio in Serie A di Francesco Totti

"Dai Mister, fai entrare il ragazzino!" parole pronunciate in serbo da Sinisa Mihajlovic al suo allenatore Vujadin Boskov. Parole pronunciate senza la consapevolezza che quello che sarebbe accaduto da lì in avanti avrebbe riscritto per sempre la storia della Roma e del calcio italiano. 

Quel ragazzino si chiama Francesco Totti ed è grazie a Mihajlovic se "da ragazzino" esordisce nel mondo del calcio in un tardo pomeriggio del 28 marzo 1993. Un gesto che fa nascere un'amicizia tra i due indissolubile.

L'esordio arriva quasi per caso. Il sabato Totti, sta giocando con la Primavera dove alla fine del primo tempo ha già segnato due gol, quando durante l'intervallo viene sostituito perchè deve partire per Brescia con la prima squadra. La domenica, mentre la Roma sta vincendo facile contro il Brescia, è seduto in panchina quando Boskov, sollecitato da Mihajlovic, si gira e dice: 'Vai, scaldati che entri subito'. Totti rimane impassibile perchè pensa che l'allenatore si sta rivolgendo a Muzzi ma il compagno di squadra gli mette una mano sulla spalla e gli dice: "Guarda che sta dicendo a te, muoviti, altrimenti la partita finisce". Totti rimane pietrificato, entra in confusione, fa fatica a togliersi la tuta ma all'87' entra al posto di Rizzitelli. In 3' fa in tempo a portare la palla verso la bandierina per guadagnare secondi preziosi e poi, solo al triplice fischio finale, realizza di aver esordito in Serie A ad appena 16 anni. 

Quel 28 marzo 1993 l'Italia scopre Francesco Totti. Anzi, se proprio vogliamo essere onesti, quel giorno nessuno se ne accorge. D’altronde, a chi può interessare un ragazzino della Primavera della Roma che esordisce in una partita già vinta e porta la palla verso la bandierina? 

Invece quel pomeriggio, il calcio italiano subisce un terremoto invisibile, una scossa dalla quale nasce una leggenda. 

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