Il Milan batte la Juve nella finale di Champions
Quella del 28 Maggio 2003 non è una finale di Champions League come le altre. La finalissima è la partita della rivincita del calcio italiano, cacciato dal Mondiale di Giappone e Corea del 2002 nonostante una formazione strepitosa.
E’ la partita che non piace alla Spagna, convinta di doverci insegnare come giocare a calcio. E’ la partita della tribuna di Nedved che oggi, dopo il cambio di regolamento del 2014, la finale l’avrebbe sicuramente giocata. E’ la partita degli zero gol in 120 minuti e dell’apoteosi rossonera grazie agli eroi Dida e Shevchenko.
Quella vittoria al “Theater of Dreams” di Manchester del 28 Maggio è la vittoria di Inzaghi e Shevchenko, di Pirlo e Dida, di Costacurta e Seedorf, di Gattuso e di Capitan Maldini, che a 40 anni esatti da papà Cesare alza al cielo la Coppa dei Campioni.
In tutto questo non dimentichiamoci il condottiero di quella squadra, Carlo Ancelotti, che firma la rivincita su quella società e quella tifoseria che gli avevano dato un perfido ben servito e su quei giornalisti colpevoli di avergli affibbiato l’etichetta di “perdente di successo” un po’ troppo presto.
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