La grande notte azzurra di Balotelli
28 giugno 2012, l’Italia di Cesare Prandelli batte 2-1 la Germania e conquista la finale degli Europei di Polonia e Ucraina, poi persi dolorosamente in finale contro la Spagna.
Il protagonista assoluto di quella partita è uno soltanto: Mario Balotelli. A 21 anni, Super Mario prende per mano la Nazionale e schianta i tedeschi con una fantastica doppietta in 16 minuti.
Il primo gol avviene con uno stacco imperioso di testa su cross di Cassano ma niente a confronto di quello che succede un quarto d’ora dopo quando Balotelli, con un tiro di destro di una potenza inaudita, infila la palla sotto il sette lasciando Manuel Neuer impietrito.
Per esultare, Balotelli si ferma. Si toglie la maglia mostrando il fisico asciutto, muscoloso, il volto impietrito, senza alcuna espressione. Un’esultanza che fa il giro del mondo e dei social.
Per un giorno, un solo giorno, Mario Balotelli è stato amato da tutti gli italiani. Bresciani e non, di sinistra e di destra, nonni, mamme e nipoti. Mai più nella sua carriera, in una gara di quel livello, riuscirà a mettere in mostra tutto il suo arsenale in modo così deflagrante.
La partita contro la Germania sembra la partita dell’esplosione definitiva del talento di Mario Balotelli, invece rimarrà un’illusione. Probabilmente resterà la partita più importante della sua carriera, troppo poco per un ragazzo dotato delle sue qualità.
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