La prima volta del Catanzaro in Serie A
Il 27 giugno 1971 è una data storica per Catanzaro. Per la prima volta nella sua storia le Aquile sono promosse in Serie A.
Dopo 11 anni di Serie B, il Presidente Nicola Ceravolo vuole il grande salto. Chiama in panchina Gianni Seghedoni e alla stessa rosa dell'anno prima aggiunge lo spirito calabrese di Alfredo Ciannameo e Angelo Mammì che risulterà il bomber della squadra.
Dopo un avvio con 3 vittorie consecutive e il primo posto in classifica, il Catanzaro al giro di boa si trova al 7 posto. Il 14 Marzo è in programma il derby contro la Reggina che a causa dei “moti di Reggio” scoppiati per la decisione di assegnare il capuologo di Regione a Catanzaro, viene rinviato. La partita allora si disputa in campo neutro a Firenze a due giornate dalla fine del campionato. Vincere significa terzo posto a due lunghezze dal Mantova capolista. La partita finisce in pareggio.
Si arriva così all’ultima giornata contro il Brescia. Il Catanzaro vince e si issa al secondo posto a pari punti con Bari e Atalanta. Si va agli spareggi.
Atalanta e Bari giocano a Bologna. I bergamaschi vincono sul campo ma si vedono concedere la vittoria per 2-0 a tavolino per gli incidenti provocati dai tifosi pugliesi. Tre giorni dopo, sempre a Bologna, il Catanzaro affronta l’Atalanta che con un gol di Maggioni all’88’ fa rimandare la promozione.
E' il 27 Giugno. A Napoli va in scena l’ultimo atto contro il Bari. Partita equilibrata fino all'80 quando il San Paolo diventa una polveriera. Gori mette un cross su cui si fionda un Angelo (Mammì), di nome e di fatto, che di testa insacca in rete. Il Catanzaro è nell’olimpo del calcio italiano.
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