Il meraviglioso gol di Marco Van Basten
In letteratura esiste una forma di scrittura chiamata “ring composition” in cui il finale dell’opera riprende esattamente l’inizio della stessa. Ecco L’Europeo del 1988 può essere considerato una ring composition, perchè finisce com’era iniziato, ovvero con una sfida tra Urss e Olanda.
Una sorta di rivincita per gli olandesi che, nella partita d’esordio, escono sconfitti per 1-0. Il calcio però, si sa, non è una scienza esatta e ogni partita ha una storia.
L’inizio di partita è folgorante e gli uomini guidati da Rinus Michels (inventore del calcio totale prima e miglior allenatore del secolo per la FIFA poi) vogliono mettere subito le cose in chiaro.
Al 32’ l’equilibrio viene rotto: Koeman raccoglie una palla respinta dalla difesa russa e crossa in area per Van Basten, sponda di testa per l’inserimento di Gullit per l’1-0 degli Oranje. Dopo il vantaggio olandese la sfida si spegne e non succede più nulla di rilevante.
Almeno fino al 54′ quando Marco Van Basten decide di diventare il protagonista assoluto della Finale e disegnare un capolavoro dei suoi. Il cigno di Utrecht in una zona piuttosto defilata dell’area di rigore, quando tutti si aspettano il cross, fa partire un tiro carico d’effetto che si insacca sul secondo palo della porta difesa da Dasaev allora considerato il miglior portiere del mondo.
E’ la rete che chiude la partita e consegna all’Olanda il primo e fino ad ora unico trofeo internazionale.
Il 25 giugno 1988 oltre al trionfo dell’Olanda è anche il giorno di un capolavoro balistico che, stando alle parole dello stesso Van Basten: “con una caviglia sana non sarebbe mai stato possibile”.
Da quel giorno in avanti, ogni gol con un tiro al volo viene definito “Alla Van Basten”.
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