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Le corna di Enzo Maresca nel derby della Mole

Nel calcio basta un gesto per essere amati o odiati da un’intera tifoseria ed Enzo Maresca non poteva pensare che un suo gesto così folle, impulsivo e irrazionale avrebbe per sempre inciso il suo nome nella storia del Derby della Mole pur avendone giocato soltanto uno.

E' il 24 febbraio 2002 quando al Delle Alpi va in scena il derby torinese, una partita dal grande fascino. Di fronte il Torino di Camolese, neo promosso in Serie A e in lotta per un posto in Coppa Uefa, e la Juventus di Lippi in lotta per lo Scudetto. Dopo l'incredibile ed emozionante 3-3 dell'andata, con i granata capaci di rimontare da 0-3, anche il ritorno non è da meno.

Pronti via e dopo 10' è la Juventus a passare in vantaggio con Trezeguet. Ma il “Cuore Toro”, soprattutto nelle stracittadine, è sempre un’arma in più per i granata e nel secondo tempo, con un uno-due fulmineo, Ferrante e Cauet ribaltano l'incontro.

All’ultimo minuto, però, ci pensa Enzo Maresca a salvare la squadra di Lippi dalla sconfitta mettendo in rete di testa un cross dalla destra di Thuram.

Ed è in questo momento che Maresca diventa l'idolo della tifoseria bianconera e fa imbufalire giocatori e tifosi del Torino. Nell'esultanza dopo il gol corre e mima con gli indici delle mani un toro (gesto peraltro caratteristico del bomber granata Ferrante) in segno di scherno, passando addirittura davanti alla panchina avversaria.

Al triplice fischio si scatena così la caccia all'uomo, Maresca fugge immediatamente negli spogliatoi. Davanti ai microfoni ci pensa Ciro Ferrara a stemperare gli animi dicendo: “Forse non gli è venuto in mente com’è il gesto della zebra”.

Il gesto, però, non verrà mai dimenticato dai tifosi del Torino tanto che nel 2013 si opporranno ad un suo possibile approdo in granata.

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