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Il primo derby italiano in Coppa Campioni

Fino alla riforma del 1992, la Champions League si chiamava Coppa dei Campioni e vi accedevano soltanto le squadre vincitrici dei rispettivi campionati. La formula è senza gironi. Soltanto partite di andata e ritorno ad eliminazione diretta. E anche occasioni di eventi più unici che rari ovvero la sfida tra due squadre dello stesso Paese.

Per l'Italia, la prima sfida tra due club dello stesso paese, si ha, per la prima volta, il 23 ottobre 1985, allo stadio Bentegodi di Verona. Un sorteggio beffardo mette di fronte scaligeri e bianconeri. La Juventus di Trapattoni contro il Verona di Bagnoli. Regina contro "cenerentola". Di fronte, per gli ottavi di finale, l’Hellas Campione d’Italia e la Juventus detentrice della Coppa dei Campioni.

La partita mette in risalto la voglia dei veronesi di farsi valere in Europa: una partita a senso unico, dominata per 70 minuti dal Verona che riesce a collezionare addirittura 18 calci d'angolo a favore. La Juve riesce a contenere le folate offensive gialloblu e gioca di rimessa. Ne viene fuori uno scialbo 0-0. 

Due settimane dopo, in un Comunale a porte chiuse dopo la tragedia dell’Heysel, la Juve si impone per 2-0, rigore di Platini e rete di Aldo Serena. Per l’Hellas, la prima ed unica partecipazione alla Coppa dei Campioni finisce qui, per i bianconeri saranno invece fatali i quarti di finale contro il Barcellona.

Il primo derby italiano in Europa si conclude quindi con lo scandaloso arbitraggio di Wurtz e la storica frase di Bagnoli: “Se cercate i ladri sono nell’altro spogliatoio”.

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