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El Clasico del Cochinillo

Se ne “Il Padrino”, film capolavoro di Francis Ford Coppola, Vito Corleone fa “un’offerta che non potrà rifiutare” a Jack Woltz, facendogli recapitare la testa dell’amato cavallo nel letto, per i tifosi del Barcellona la testa di maiale è diventata simbolo dell’astio provato verso un loro ex giocatore che ha lasciato i blaugrana per trasferirsi al Real Madrid.

Ne sa qualcosa Luis Figo che nel 2000 decise di “tradire” i blaugrana per passare alla corte degli eterni rivali. Al suo primo Clásico da avversario, Luis Figo venne accolto dalla bordata di fischi più forte di sempre e da una serie di striscioni che, nel migliore dei casi, lo etichettavano come mercenario.

Il gesto più clamoroso, però, avvenne il 23 novembre 2002. Mentre il portoghese si avvicinava alla bandierina per battere un calcio d’angolo, dagli spalti cominciò un fitto lancio di accendini, monetine, una bottiglia di whiskey e addirittura una testa di maiale caduta a pochi passi da Figo. Luis non se ne accorge. Il portoghese, sia in campo che nel post-partita, manterrà la solita eleganza non dando peso all’episodio.

L’arbitro fu costretto ad interrompere la gara per 15′ in attesa che gli animi sugli spalti si placassero. Una volta rientrati in campo, Figo, come niente fosse ritornò a battere il calcio d’angolo.

La partita terminò 0-0 passando alla storia come il “Clasico dela cabeza de cochinillo”

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