Il primo sponsor in Serie A

Il 23 marzo 1980 la Serie A finisce in manette per lo scandalo calcioscommesse, il Totonero. In tutto quel trambusto, il Perugia segna anche un momento storico, ovviamente passato in secondo piano, per il calcio italiano: è la prima società in Serie A a debuttare con un sponsor sulla propria maglia.

Ci aveva già provato L’Udinese, in Serie B, nella stagione 1978-1979 apponendo il marchio "Gelati Sanson" sui pantaloncini ma le rigide regole della Figc, che imponeva sulle casacche dei giocatori solo lo sponsor tecnico, porta ai friulani una multa di 10 milioni di lire. 

Il divieto però è destinato a vacillare un anno dopo. Franco D'Attoma, presidente del Perugia, per reperire i 700 milioni di lire necessari al prestito di Paolo Rossi, si accora col gruppo alimentare Buitoni-Perugina da cui ne ottiene 400 in cambio della visibilità del loro marchio "Pastificio Ponte" sulle divise di gioco e di allenamento della squadra. 

Per aggirare le regole della Figc, D'Attoma in 48 ore fonda un maglificio col nome del pastificio la Ponte Sportswear, che figura come fornitore tecnico potendo, quindi, comparire formalmente col suo marchio sulle maglie. 

Inizialmente la Federazione non tollera l'escamotage e multa la società umbra per 20 milioni di lire. D’Attoma non si perde d'animo e prosegue la sua battaglia apponendo lo sponsor ovunque, anche sulle reti e sull'erba del campo. Al termine di una trafila burocratica, la FIGC autorizza il Perugia a scendere in campo con il nome dello sponsor sulle divise. 

Avviene quindi il “secondo” debutto dello sponsor. Questa volta in maniera ufficiale  il 23 marzo 1980, nella trasferta contro la Roma persa per 4-0.

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