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Milla punisce lo spavaldo Higuita

È il 23 giugno 1990 e, al Mondiale delle Notti Magiche di Italia ‘90, Colombia e Camerun si incontrano al San Paolo di Napoli per gli ottavi di finale.

La Colombia è una squadra pazza, impossibile fare pronostici quando scende in campo: ruota tutto attorno al carisma e alle giocate di Valderrama e Higuita che, oltre al parrucchiere, condividono anche amicizie pericolose e incredibili storie da raccontare. In più se i portieri sono notoriamente pazzerelli, Higuita ha decisamente alzato l’asticella della follia.

Dall’altra parte il Camerun già entrato nella storia battendo all’esordio l’Argentina di Maradona. In campo tra i Leoni Indomabili c’è anche un certo Roger Milla, all’epoca uomo simbolo del calcio africano, convinto a partecipare al Mondiale nonostante avesse già dato l’addio alla Nazionale qualche anno prima (per la cronaca, parteciperà poi anche a quello del 1994 a 42 anni).

Sono proprio loro due, dopo 90’ noiosi, ad accendere la scintilla del match nei supplementari: Higuita, nel tentativo di aumentare la pressione sugli avversari, decide di alzare il baricentro dei suoi andando a impostare sulla trequarti, un difensore aggiunto senza un portiere alle spalle.

Accade che, sul pressing di Milla, Higuita incappa nell’errore e cerca con il dribbling la soluzione. Il leone Milla ha già capito tutto e con una zampata gli sfila la palla e vola verso la porta incustodita consegnando alla storia il Camerun come la prima nazionale africana a raggiungere i quarti di finale di un Mondiale.

In questa foto, Roger Milla è quello che scappa. René Higuita è l’altro, quello che rincorre, quello che la porta l’ha lasciata vuota confidando nella sua capacità di palleggio in un’epoca in cui ai portieri si chiedeva di usare solo le mani e lui, anticonformista di natura, faceva il contrario.

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