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Viene inaugurato la stadio del Genova

Il 22 gennaio 1911, nel quartiere di Marassi a Genova, si inaugura quello che per i genoani è "o campo do Zena".

Quel giorno fra i genoani in campo c’è Luigi Ferraris, al quale nel 1933 viene intitolato lo stadio. Inoltre di Ferraris, storico capitano rossoblu caduto durante La Grande Guerra, viene sepolta sotto la Curva Nord (la curva dei genoani) la sua medaglia d’argento al lavoro.

La partita d'esordio della squadra rossublù nel nuovo stadio è contro l’Inter, match perso per 1-2 con le reti di David per i genoani e di Peterly e Aebi per i nerazzurri anche se la partita viene poi vinta a tavolino dal Genoa perchè l’Inter schiera un calciatore non tesserato.

Prima della costruzione dello stadio di Via del Piano, il Genoa ha giocato su tre diversi campi. Il primo campo è stato quello di Piazza d’Armi di Sampierdarena, nel rione Campasso. Poi, nel 1897, è la volta del campo di Ponte Carrega dove, nel 1903, il Genoa diventa il primo club italiano ad affrontare una formazione straniera, gli svizzeri dello Young Boys. Dopo il periodo dello stadio di Ponte Carrega, a partire dal 1907, il Genoa gioca a San Gottardo e infine, nel 1911, si sistema definitivamente a Marassi, diventando il “tempio” dei tifosi del Genoa.

Se per i tifosi rossoblù è accettabile dire che il Genoa "gioca a Marassi"(intendendo il quartiere dove ha sede lo stadio) è invece assolutamente intollerabile sentire dire che la loro squadra gioca "al Marassi". In poche parole, per un genoano, "giocare al Marassi" fa lo stesso effetto che può fare quando un turista ordina una "pizza bianca" riferendosi alla focaccia.

Insomma, sono definizioni da conoscere e da evitare assolutamente, se si vogliono evitare "incidenti diplomatici" con i tifosi del Genoa.

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