Il primo cucchiaio della storia del calcio
Per noi Italiani il ricordo corre subito a Francesco Totti e al suo indimenticabile rigore in Italia-Olanda alla semifinale degli Europei del 2000.
Eppure Bruno Pizzul, durante la telecronaca, aveva riportato alla memoria che quel gesto tecnico lo aveva già realizzato un certo Antonin Panenka, centrocampista cecoslovacco, nel 1976 durante la Finale degli Europei contro la Germania Ovest.
Il 20 giugno 1976 Panenka, perito alberghiero di 28 anni, si trova tra i piedi il pallone della prima (ed anche unica) Coppa Europa per il proprio Paese e nonostante sta portando sulle spalle una responsabilità enorme, si sente sicuro. Prende una rincorsa lunga e potente e, giunto al dischetto, calcia la palla con un morbidissimo tocco a foglia morta mentre Sepp Maier (eccezionale portiere della Germania e del Bayern Monaco) si sta già tuffando da un lato.
Quello che non tutti sanno è che Panenka già da un paio d’anni tira i rigori in quel modo con il suo Bohemians Praga nelle partite del campionato cecoslovacco e, anche se Monaco e Praga distano poche centinaia di chilometri, la Cortina di Ferro rende impermeabili tutte le informazioni, sportive comprese.
Dopo quel rigore, Panenka cade nell’oblio per ventiquattro lunghi anni, prima di venire riscoperto. Perchè Antonin, il legittimo proprietario del brevetto del "rigore a cucchiaio" non è esattamente l’uomo ideale per fare da testimonial a questa meravigliosa invenzione. Appartiene ad un paese comunista e non lo si può definire di gentile aspetto, con quei capelli, che sembrano tagliati con l’accetta, e un paio di baffi da cosacco, tutt’altro che glamour anche secondo i canoni estetici degli anni '70.
Per concludere, correva l’anno 1976: proprio quello in cui sarebbe nato Francesco Totti. E da lì a ventiquattro anni il rigore "alla Panenka", nella sua versione italiana, sarebbe diventato Er cucchiaio.
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