La prima magia di Ronaldinho
Barcellona-Siviglia è uno dei grandi classici del calcio spagnolo. Tra tutte le sfide giocate, ce n’è una che è passata alla storia ovvero quella del 3 settembre 2003, il giorno dell’esordio di Ronaldinho al Camp Nou.
Il brasiliano, arrivato dal PSG per 30 milioni di euro in risposta all’acquisto di Beckham piazzato dal Real, rappresenta l’unico sorriso di un ambiente ancora depresso dalla gestione di Gaspart incapace, negli anni, di contrastare lo strapotere del Real dei Galacticos.
Il 3 settembre la Liga gioca un turno infrasettimanale, un turno che si deve incastrare con la pausa per le Nazionali e con la richiesta della Federcalcio Brasiliana di veder partire i convocati proprio il giorno del match, tra questi c’è anche Ronaldinho.
Laporta, che non intende rinunciare al colpo più pregiato della sua campagna acquisti, riesce a trovare l’incastro perfetto. Si gioca si il 3 settembre ma con fischio d’inizio alle 00:05.
Il Barcellona va subito sotto, Reyes su rigore porta in vantaggio il Siviglia. I minuti passano e i blaugrana faticano a scardinare la difesa andalusa. Il pubblico inizia a rumoreggiare ma al minuto 59 Ronaldinho decide di caricarsi la squadra sulle spalle.
Il brasiliano prende palla a centrocampo e accelera, punta e salta in rapida sequenza e senza alcuna difficoltà i due difensori andalusi. Lontano 10 metri dall’area di rigore e, con il solo Sergio Garcia che accompagna l’azione, Ronaldinho alza lo sguardo, da un’occhiata al portiere Notario e fa partire un destro micidiale che tocca la traversa prima di infilarsi sotto l’incrocio.
Rijkaard, tecnico blaugrana, si mette le mani tra i capelli incredulo a quello che ha appena visto. Nessuno ancora immagina che quel ragazzo coi capelli a coda di cavallo, un sorriso contagioso e il numero 10 stampato sulla schiena ha appena preso appuntamento con la storia del calcio.
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