La Sampdoria vince lo Scudetto

Tra le imprese più grandi della storia del calcio italiano, un posto è assegnato sicuramente a quella della Sampdoria che, con una vittoria contro il Lecce allo stadio Ferraris, il 19 maggio 1991 vince il suo primo e ancora unico Scudetto, l’ultimo campionato vinto da una cosiddetta “provinciale”.

E' la Sampdoria di Gianluca Vialli (con i capelli) e Roberto Mancini: i gemelli del gol. Guidata da Vujadin Boskov in panchina e dal Presidente Paolo Mantovani, che con pazienza e passione aveva costruito quella squadra portandola dalla Serie B ai vertici del calcio italiano ed europeo.

Nella stagione 1990/91 la Sampdoria, che nel campionato precedente si era piazzata al 5° posto e vinto la Coppa delle Coppe, non parte come favorita assoluta per il titolo ma Boskov riesce a creare una squadra a sua immagine e somiglianza. Solidità, lavoro, contropiede sono le parole chiave che guideranno i blucerchiati alla vittoria finale del campionato.

Un campionato, forse il più difficile di sempre, dove la Samp arriva davanti all’Inter dei tedeschi, al Milan degli olandesi e al Napoli di Maradona e una Juve che, nonostante Roberto Baggio in rosa, finisce addirittura per non qualificarsi alle Coppe Europee.

Una squadra composta da: Pagliuca, Mannini, Katanec, Pari, Vierchowod, Lanna, Lombardo, Mychajlyčenko, Vialli, Mancini, Dossena, con in panchina gente del calibro di Cerezo.

E proprio Toninho Cerezo, per tenere fede a una scommessa, festeggia ossigenandosi i capelli. Per lui, vincere il titolo a 36 anni, è una grande emozione. Come per tutti i tifosi della Sampdoria, che quell'impresa irripetibile non la dimenticheranno mai.

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