La prima puntata di "Mai dire gol"
Sono le 22 del 18 novembre 1990 quando su Italia1 subito dopo Pressing, inizia la rivoluzione del calcio in tv: va in onda la prima puntata di “Mai dire Gol”. Una nuova situazione televisiva che, fino ad allora, non esiste. E’ una piccola rivoluzione che ha l’obiettivo di dissacrare la messa cantata del campionato e dei suoi eroi.
I presentatori ci sono ma non si vedono: sono tre e si fanno sentire da dietro le quinte. E’ la Gialappa’s Band con Giorgio Gherarducci, Marco Santin e Carlo Taranto, tre voci fuori campo, che assieme a Teo Teocoli alias Peo Pericoli commentano le azioni di calcio tra lisciate pazzesche, gol sbagliati, gaffe e atteggiamenti buffi di giocatori e allenatori. Un modo destinato a rivoluzionare lo stile e il ritmo delle trasmissioni umoristiche nella tv italiana.
Contro ogni aspettativa, la puntata fa un numero di ascolti maggiori rispetto a Pressing, in un’epoca pre pay tv, quando ancora si aspettava il “treno dei gol” della Domenica Sportiva in onda alle 22:45. Il successo fu lento ma costante e i titoli delle rubriche come “Vai col liscio”, “Il gollonzo”, “Il Pippero”, “Ipse dixit”, diventano di uso comune anche al di fuori del contesto calcistico.
“Mai dire gol” è stato una delle intuizioni più semplici e più felici della tv italiana degli ultimi decenni: il classico uovo di Colombo ovvero il primo programma che ha unito umorismo e sport raccontando in modo diverso una grande passione degli italiani: il calcio.
La trasmissione, andata in onda fino al 2001 e negli anni è cambiata molte volte portando sullo schermo i comici tifosi: il trio Aldo, Giovanni e Giacomo, Antonio Albanese, Paolo Hendel ... la lista sarebbe infinita ma soprattutto “Mai dire Gol” ha saputo portare un sorriso nel mondo del pallone che fino a quel momento era capace soltanto di narrazioni seriose.
E come dimenticare le sigle cantata da Elio e le Storie Tese? Quanti ricordi e quante risate ci hanno regalato!
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