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L'esordio di Antonio Conte in Bianconero

Il 17 novembre 1991 si gioca il derby della Mole. Lo stadio "Delle Alpi" è un'autentica bolgia.

Al 10’ del primo tempo Pierluigi Casiraghi di testa fa 1-0. Da lì in poi succede di tutto: prima Pasquale Bruno rifila una gomitata proprio all’attaccante bianconero, guadagnandosi il secondo giallo e la doccia anticipata, poi è Policano che, dopo aver subito fallo, colpisce in faccia Casiraghi per essere espulso a sua volta.

Gli animi sono incandescenti, il Toro si ritrova in nove ma i bianconeri non riescono a segnare il secondo gol.

È proprio in questo clima infernale che all'88' Giovanni Trapattoni decide di mandare in campo, al posto di Totò Schillaci, un giovane ragazzo pugliese, appena arrivato a Torino per 7 miliardi di lire dal Lecce durante la sessione autunnale del calciomercato su espressa richiesta dell'allenatore juventino. Il suo nome è Antonio Conte.

Quella del 17 novembre 1991 è la prima presenza di 411 collezionate in 20 anni. In maglia bianconera da giocatore, Conte vince: cinque scudetti, una Coppa Italia, quattro Supercoppa Italiana, una Coppa Uefa, una Champions League, una Coppa Intercontinentale e una Supercoppa Uefa.

Non finisce qui, però, il grande amore tra la Juventus e Conte, che nel 2011 si ritrovano. Antonio, ormai allenatore in rampa di lancio, prende in mano la panchina bianconera in uno dei peggiori momenti nella storia del club e conquista subito lo Scudetto per poi vincerlo ancora nelle successive due stagioni, insieme a due Supercoppa Italiana.

E chissà se il futuro di Antonio Conte e la Juventus possa essere ancora scritto insieme perchè, nonostante il "tradimento" interista, Conte ha sempre incarnato lo spirito della Vecchia Signora, ergendosi a vero cuore bianconero.