Inizia l'avventura di Kakà al Milan

«Kakà non mi piace. È pericoloso esporre un giocatore con un nome così al pubblico. Se poi gioca male…» diceva Luciano Moggi del giocatore appena sbarcato a Milano il 16 Agosto 2003.

«Sono felicissimo di essere qui e spero di entrare nella storia del Milan» diceva invece il ragazzo brasiliano prelevato dal San Paolo per 8,5 milioni di euro.

È iniziata così, in una torrida estate, l’avventura rossonera di quel giovane atterrato a Malpensa in un abito gessato blu, occhialino squadrato e faccia da bravo ragazzo, quasi da “sfigato” come disse Gattuso in un’intervista quando vide per la prima volta Kakà.

Carlo Ancelotti, invece, quando lo vede per la prima volta si mette le mani nei capelli esclamando: “Oddio, abbiamo preso uno studente universitario. Benvenuto all’Erasmus”

Poi Ricardo si presenta a Milanello per il primo allenamento e… Apriti cielo. Con il pallone tra i piedi dimostra di essere mostruoso. “Uno dei giocatori più forti che abbia mai allenato” dirà poi Ancelotti.

Proprio come Clark Kent, Kakà appena si toglie quegli occhiali e si mette il suo “mantello” rivela al mondo la sua vera natura di “diavolo”, entrato di fatto nella storia del club rossonero.

Proprio come lui si auspicava.

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