Antonio Conte lascia la Juventus
Nonostante un altro anno di contratto, 3 Scudetti consecutivi e il record storico di punti conquistati in Serie A (102), il 15 luglio 2014 Antonio Conte si dimette da allenatore della Juventus.
Poco prima delle 20:00 di sera, l’inaspettato diventa realtà. E non con modi e tempi tradizionali: Conte saluta dopo due giorni di preparazione pre-campionato. “Un fulmine a ciel sereno” (per citare le parole di Buffon) che getta nello sconforto i tifosi bianconeri ormai abituati a vedere Conte, il vecchio capitano, il condottiero, il passionario, guidare la Juventus.
Ad annunciare la separazione è Antonio Conte stesso in un’intervista ai canali ufficiali del club. Faccia seria, tono di voce basso ma deciso. Le parole sembrano sussurrate ma che provocano un uragano di emozioni e reazioni.
Una “rescissione consensuale” sorprendente nella forma, ma non nella sostanza. Una separazione molto probabilmente dovuta a visioni diverse con la società in sede di calciomercato. Da una parte, il tecnico che chiede Alexis Sanchez e Cuadrado, dall’altra la società che chiude per Alvaro Morata (un prospetto di campione, ma non un giocatore affermato) e l’ex Manchester United Patrice Evra (svincolato).
Una questione che aveva già agitato i rapporti tra le parti quando lo stesso Conte aveva sottolineato l’importanza di rinforzarsi (“non si può mangiare con 10 euro in un ristorante da 100 euro”) preferendo di non rinnovare il contratto nonostante una proposta da 5 milioni a stagione.
Dopo 13 stagioni da calciatore e 3 da allenatore, Conte lascia la squadra della sua vita sportiva con la quale ha vinto in totale 20 trofei. In totale ha guidato la Juventus in panchina per 151 partite, con 102 vittorie, 34 pareggi e sole 15 sconfitte.
Il resto è storia, pochi mesi dopo, il tecnico salentino accetta di guidare la Nazionale italiana, e la Juventus decide di puntare su Massimiliano Allegri.
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