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Il Torino stende il Real Madrid

Quello del 1991-1992 è un gran bel Torino: giovane, equilibrato, ben assortito, sia tecnico che muscolare. E’ soprattutto grintoso, caratteristica che chi tifa granata può solo che apprezzare. L’anno prima i granata sono una neopromossa dalla B: quinto posto che vale la qualificazione in Coppa Uefa.

Agli ordini di Emiliano Mondonico c’è un mix di giocatori di esperienza come Scifo, Casagrande e Martin Vazquez e giovani di assoluta prospettiva uno su tutti Gigi Lentini.

I granata nel loro cammino europeo eliminano nell’ordine KR Reykjavik, Boavista, AEK Atene, BK Copenhagen ed arrivano in semifinale contro il Real Madrid. Al Bernabeu vincono i blancos 2-1 in rimonta. Il Toro va avanti 1-0 ma Hagi e Hierro ribaltano la partita.

Il 15 aprile 1992 per il ritorno sono 60.000 i cuori granata sugli spalti del Delle Alpi. Si parte e dopo appena una manciata di minuti, il Toro passa: cross di Lentini dalla destra, il difensore del Real Madrid Rocha, nel tentativo di anticipare Casagrande, beffa il proprio portiere Buyo, segnando il più classico degli autogol.

I granata giocano la partita perfetta, con Bruno ed Annoni impeccabili nel contenere Butragueno e compagni. E mentre Martin Vazquez e Scifo sono i padroni del centrocampo, sulla fascia imperversa il solito Lentini. Ed è ancora quest’ultimo, a metà ripresa, a propiziare il raddoppio: fuga sulla sinistra, Chendo non riesce ad impedirgli il cross per Fusi, che spinge in rete per il 2-0. Un gol che manda tutto lo stadio e la curva Maratona in delirio.

Il Toro vola in finale di Coppa Uefa e anche se la corsa terminerà senza coppa, sfuggita nella doppia finale con l’Ajax nella ‘partita della sedia’ di Mondonico, l’annata 1991-1992 rimane una stagione storica per i granata che concluderanno il campionato addirittura al terzo posto dietro Milan e Juventus.

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