L'Avellino travolge il Napoli nel derby
Il 14 marzo 1982 è giorno di derby al Partenio. L’Avellino ospita il Napoli dell'ex Rino Marchesi. Entrambe le squadre occupavano posizioni di alta classifica (settimi gli irpini, quinti i partenopei). I Lupi sono in corsa per ottenere una salvezza tranquilla. Ed è proprio la questione del "premio salvezza" che pochi giorni prima della partita, sulla panchina dell'Avellino non siede più Luís Vinício ma il suo vice Claudio Tobia. “’O Lione”, infatti, si dimette per disaccordi con il presidente Sibilia che non vuole pagargli il premio in caso di permanenza degli irpini in Serie A.
In campo, invece, le squadre giocano a gran ritmo e a viso aperto. E' l'Avellino a portarsi in vantaggio al 5' del primo tempo con un gran destro all’incrocio dei pali di Giovannelli. Il Napoli non si scoraggia e continua a macinare gioco. Arrivano le occasioni ma un certo Stefano Tacconi, portiere irpino in giornata di grazia e reattivo come non mai, salva a più riprese il risultato.
A far impazzire i tifosi presenti al Partenio ci pensa al 44' del primo tempo Juary che di nuca anticipa il “Giaguaro” Castellini in uscita e manda in rete una punizione battuta da Vignola. L’attaccante brasiliano festeggia ballando la samba attorno alla bandierina del calcio d’angolo. Poi, all’inizio della ripresa, il definitivo 3-0 con un contropiede ben orchestrato da Piga e Ferrari e concluso ancora con la zampata del brasiliano.
E' la prima vittoria interna dell’Avellino nel derby contro il Napoli. Avellino batte il Napoli in uno dei derby più belli per i Lupi in Serie A.
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