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Accadde oggi -
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La sedia al cielo di Mondonico

Maggio, il mese che ogni tifoso granata vorrebbe cancellare dal calendario. A maggio, l’aereo che riportava in Italia il Grande Torino si schianta sulla Basilica di Superga e sempre a maggio, il Toro vive la più terribile, inaccettabile, delusione sportiva della sua storia. Una finale maledetta. Combattuta con coraggio e dedizione, ma non vinta.

Il 13 maggio 1992 il Torino di Mondonico si presenta all’Olympisch Stadion di Amsterdam con la convinzione di poter rovesciare il 2-2 imposto dall’Ajax al Delle Alpi nella finale di andata della Coppa Uefa. Basta un gol, un gol soltanto, per portarsi a casa il primo trofeo internazionale dell’intera storia granata. Un vantaggio non indifferente e ad Amsterdam la squadra arriva con la convinzione di poter compiere un’impresa.

In Olanda, il Toro ce la può fare e milioni d’italiani s’incollano al televisore per ammirare l’impresa. Nel primo tempo il colpo di testa di Casagrande sbatte sul palo.

Poi Cravero entra in area e salta con un dribbling a rientrare il difensore De Boer. Fra i due c’è contatto fisico ma il direttore di gara fa cenno di proseguire. Mondonico reagisce con un gesto che rimarrà impresso nella memoria di molti: prende in mano una sedia a bordo campo e la alza sopra la propria testa brandendola.

Prima della fine ci provano prima Mussi e poi Sordo (a 1’ dalla fine) che colpiscono il palo e la traversa della porta olandese. L’Ajax è salva e per il Torino non c’è più tempo.

Se esiste un Dio del calcio, dispensatore di giustizia sportiva, quella sera del 13 maggio 1992 non si trovò a passare da Amsterdam.

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