Salta al contenuto principale
Accadde oggi -
:

Il giorno di Ivan Bogdanov in Italia-Serbia

Il 12 ottobre 2010 caos e disordine portano alla sospensione di Italia-Serbia. Quel giorno lo Stadio Marassi di Genova diventa inconsapevole scenario di una guerriglia. 

La Nazionale, allenata da Cesare Prandelli, è pronta a scendere in campo per il match valido per le qualificazioni ad Euro2012. Di fronte la Serbia composta da molti volti noti della nostra Serie A: Stankovic, Kuzmanovic e Krasic su tutti. 

Peccato, però, che la partita dura soltanto pochi minuti perchè il settore ospiti si trasforma in un catino ricolmo di tensione. La furia degli ultras serbi si scatena contro la Polizia Italiana.  

Protagonista della serata è Ivan Bogdanov, soprannominato 'Il Terribile', ultrà dello Stella Rossa. Ivan è colui che, seduto a cavalcioni sulla ringhiera degli spalti, con passamontagna sul volto guida la rivolta. Uno squallido show in mondovisione, con Genova spettatrice inerme.  

I lanci di petardi in campo e il taglio della rete di protezione portano l’arbitro a sospendere la gara. Inutili i tentativi di mediazione dei giocatori serbi. Poi si prova a riprendere la partita 40 minuti dopo senza successo. All'ennesimo lancio di fumogeni, l'arbitro manda definitivamente tutti a casa.

Il pubblico abbandona lo stadio basito mentre i poliziotti continuano a monitorare la situazione. Ivan prova a nascondersi per evitare l'arresto ma il suo piano fallisce: viene trovato all'interno del bagagliaio di un bus nel parcheggio dello stadio.  

Una volta arrestato dichiara: "No, non è stata una protesta politica. Era diretta alla Federcalcio Serba e a Stojkovic". Vladimir Stojkovic è il portiere della Nazionale serba reo di aver 'tradito' la Stella Rossa, di cui Bogdanov è tifosissimo, per trasferirsi ai rivali del Partizan. 

Una vicenda triste e deplorevole, su cui il punto lo mette l'UEFA: vittoria a tavolino per 3-0 dell'Italia. Bogdanov, invece, viene invece condannato a 3 anni con espulsione dall'Italia e divieto di varcare i nostri confini per 5 anni. 

Segui @tacchettidiprovincia